Londra, il killer si chiamava Khalid Masood. 8 arrestati: preparavano un attentato

23 Mar 2017 20:10 - di Redazione

L‘attentatore di Londra si chiamava Khalid Masood, 52 anni, con precedenti penali ed era nato nel Kent il 25 dicembre del 1964. Lo ha fatto sapere Scotland Yard. La premier Theresa May intervenendo oggi alla Camera dei Comuni, non aveva fatto il nome dell’uomo che ieri sul ponte di Westminster  ha ucciso tre persone. Aveva detto che si trattava di un cittadino britannico «già conosciuto dai servizi segreti britannici, l’MI5. Era considerato però un elemento marginale».

 Secondo la polizia, Masood (che era conosciuto anche con diversi altri nomi) di recente ha vissuto nella città di Birmingham. . Masood, fa sapere Scotland Yard, «non era sotto indagine e non c’erano informazioni di intelligence riguardo a sue intenzioni di lanciare un attacco terroristico, tuttavia era noto alla polizia e aveva una serie di diverse condanne per aggressione, lesioni, possesso di armi e reati all’ordine pubblico. La sua prima condanna venne emessa nel novembre 1983 per danni e l’ultima nel dicembre 2003 per possesso di un coltello. Non era mai stato condannato per terrorismo”.

L’auto dell’attentato. L’uomo aveva affittato l’auto Hyundai con cui ha travolto i passanti sul ponte di Westminster in un’agenzia della compagnia Enterprise di Birmingham, città delle Midlands Occidentali. A confermarlo è stato un portavoce della stessa agenzia, che ha spiegato: “Un dipendente ha identificato il veicolo dopo aver visto la targa in una fotografia, siamo corsi a controllare e abbiamo subito contatto le autorità”. 

Proprio a Birmingham, la notte di mercoledì sono state effettuate perquisizioni da parte della polizia. Birmingham è soprannominata “piccolo califfato” per l’alta percentuale di musulmani che vi risiede.   Altre sono state effettuate a Londra e in altri punti del Paese. In tutto sono state arrestate otto persone: stavano preparando un attentato. Scotland Yard che ha anche specificato che dei 36 feriti nell’attacco di ieri 2 sono in condizioni disperate. Si trovano «tra la vita e la morte».

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