Violentava la figlia 12enne della compagna facendosi chiamare “papà”

2 Feb 2017 12:14 - di Redazione
profugo molestatore

Un bruto che abusava della figlia della sua compagna, fino alla denuncia della ragazza, che ha finalmente trovato il modo di denunciare un 46enne di Lecce, finito in manette con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo, tra il 2014 e la metà del 2016, avrebbe costretto la figlia dodicenne della donna che all’epoca era la sua compagna a subire molestie sessuali fino a un rapporto intimo vero e proprio. Agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce hanno così eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale. Gli episodi si sarebbero verificati nel periodo in cui la madre della piccola e il presunto autore del reato avevano un rapporto sentimentale. La prima denuncia della donna, resa ai poliziotti della Squadra Mobile, risale alla fine di luglio del 2016, dopo aver ricevuto le confidenze penose della figlia, che in lacrime le aveva riferito di essere stata ripetutamente abusata dal suo convivente. Quest’ultimo l’avrebbe minacciata, ordinandole di non riferire nulla a nessuno.

Una presenza assidua paragonabile
a quella di un “papà”

Poi la ragazzina è stata ascoltata in “modalità protetta” in maniera tale da evitarle il profondo disagio causato dalla ricostruzione del racconto, confermando quanto denunciato dalla madre e ricostruendo in maniera coerente quanto le era accaduto. L’uomo, infatti, approfittando del rapporto di convivenza, di notte,
sarebbe entrato nella sua cameretta e l’avrebbe palpeggiata nelle parti intime e sul seno, spesso baciandole anche la bocca. In una occasione l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale vero e proprio, avvalendosi dello stato di inferiorità fisica della vittima e della soggezione psicologica che la piccola nutriva nei suoi
confronti, in quanto rappresentava un punto di riferimento, sostitutivo della figura paterna. Le indagini sono state svolte dai poliziotti della Sezione reati contro la persona i minori e sessuali e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Stefania Maria Mininni.

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