“Via la feccia marocchina dall’Olanda”: Wilders davanti a tutti nei sondaggi

19 Feb 2017 8:16 - di Redazione
Non ha mai fatto mistero del suo odio contro l’Isiam. Vuole mettere al bando il Corano, chiudere le moschee e imporre una tassa alle donne che indossano l’hijab. Ieri Gert Wilders ha rilanciato la sua crociata contro i musulmani. Nello specifico i marocchini che vivono in Olanda, definiti «feccia» di cui sbarazzarsi per «restituire il Paese al popolo olandese», si legge su “la Stampa“.
 
“Restituire l’Olanda agli olandesi”
 
Nella roccaforte del suo Partito per la libertà (Pw) a Spijkenisse, piccolo centro a forte immigrazione nei pressi di Rotterdam, il leader dell’estrema destra ha lanciato la campagna elettorale per le elezioni del 15 marzo. «Se volete riprendervi il vostro Paese, far diventare di nuovo l’Olanda un posto per gli olandesi, dovete votare solo per un partito», ha detto arringando i sostenitori. Il nemico è sempre lo stesso: la comunità musulmana. Tra i selfie insieme ai sostenitori che mostravano cappellini con slogan di Trump e gli insulti dei contestatori, il leader xenofobo dalla chioma biondo platino ha ribadito la volontà di frenare l’immigrazione dai Paesi musulmani.
 
«Avete provocato l’insicurezza nelle strade del Paese».
 
Wilders, riconosciuto nel 2016 colpevole di insulto ai marocchini e incitamento alla discriminazione, vive sotto scorta dal 2008 dopo la fatwa lanciata da Al Qaeda quando disse di «odiare il mondo islamico» e affermò «la superiorità della cultura cristiana su quella musulmana». Anche a Spijkenisse era protetto da decine di agenti e body guard. Nel mirino, ancora una volta, sono finiti anche l’Unione europea accusata di essere responsabile di «tutti i mali» dell’Olanda, e i «partiti del sistema», che si sono «venduti a Bruxelles». Il piano di Wilders prevede il divorzio dall’Ue, sull’esempio della Brexit e soprattutto l’addio alla moneta unica, con il ritomo al fiorino. I suoi proclami razzisti, finora, gli hanno garantito il primo posto nei sondaggi con il 17%. Ma molti sostenitori sono sedotti anche dalle sue politiche di welfare. Alle elezioni di marzo il Pw potrebbe ottenere tra i 24 e 28 dei 150 seggi e diventare il primo partito, con un margine di 2-4 seggi sul partito liberale del premier uscente Mark Rutte. 

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