Tensione Iran-Usa, i Pasdaran: «Missili sulle teste del nostri nemici…»

4 Feb 2017 13:36 - di Giovanni Trotta

Un comandante dei Guardiani della Rivoluzione minaccia l’uso di “missili” contro i “nemici” dell’Iran in caso di “passi falsi”. “Lavoriamo giorno e notte per proteggere la sicurezza dell’Iran. Se dovessimo intravedere il più piccolo passo falso da parte dei nemici, i nostri missili cadranno sulle loro teste”, ha affermato il capo della divisione aerospaziale dei Guardiani della Rivoluzione, generale Amir Ali Hajizadeh, citato dall’agenzia di stampa Tasnim. Le parole del generale arrivano dopo che l’Iran ha annunciato che sono in corso manovre militari, esercitazioni missilistiche comprese, all’indomani del nuovo pacchetto di sanzioni contro la Repubblica Islamica varato dagli Usa. I Pasdaran infatti rispondono con manovre militari, esercitazioni missilistiche comprese, al nuovo pacchetto di
sanzioni varato dagli Usa contro l’Iran. L’obiettivo è dimostrare la “totale preparazione a rispondere alle minacce” e alle “sanzioni umilianti”, afferma il sito web dei Guardiani della Rivoluzione, Sephanews.

I Pasdaran annunciano manovre militari

Le manovre nella provincia di Semnan prevedono esercitazioni con diversi sistemi radar e sistemi missilistici di fabbricazione iraniana, scrive l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, sottolineando che si tratta dell’ultima fase delle manovre “difensive”, dopo cinque giorni di preparativi. Ieri, prima dell’annuncio delle nuove sanzioni Usa che colpiscono 13 individui e 12 entità per il ruolo nel programma missilistico iraniano e per il sostegno assicurato alla Forza al-Quds (divisione dei Guardiani della Rivoluzione), Trump aveva accusato l’Iran di “giocare col fuoco” per l’ultimo test missilistico. La risposta di Teheran non si era fatta attendere. Su Twitter il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif aveva sottolineato come l’Iran non tema le “minacce” degli Stati Uniti e come “non inizierà mai una guerra”. Poi, dopo l’annuncio delle nuove sanzioni, in una nota il ministero degli Esteri affermava che “la politica irrazionale della nuova Amministrazione Usa non cambierà nulla dei principi della politica iraniana”.

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