Ragazzina accoltellata in strada: arrestato il padre. Ecco perché

27 Feb 2017 10:38 - di Martino Della Costa

La cronaca finestata da un  altro episodio vioolento che ha per vittima una ragazzina, una 14enne accoltellata in strada a Genova. La giovanissima, ricoverata con una grave ferita all’addome all’ospedale Gaslini, e sottoposta a un delicato intervento chirurgico grazie al quale oggi sarebbe «fuori pericolo»: i medici hanno dovuto suturare più ferite all’addome e sugli arti. Secondo quanto ha raccontato, la ragazzina sarebbe stata «accoltellata da un nordafricano» ieri mattina in via Teglia, nel quartiere genovese di Rivarolo. Nella notte, poi, al termine di un lungo e drammatico interrogatorio fiume, il padre della ragazza è stato sottoposto a fermo, disposto dal sostituto procuratore genovese Marcello Maresca.

Il padre della ragazzina sottoposto a fermo

Quarant’anni, originario dell’Ecuador, con precedenti a suo carico, l’uomo sarebbe caduto più volte in contraddizione. Alle forze dell’ordine, per esempio, il padre aveva raccontato di un’aggressione subita per strada da parte di un estraneo. La discussione era degenerata e quando il terzo ha estratto l’arma la piccola si sarebbe frapposta restando ferita a braccia e addome. Sulla vicenda investigativa, partita dai medici dell’ospedale che hanno avvertito le forze dell’ordine subito dopo il ricovero della piccola, sta indagando la squadra Mobile della polizia che avrebbe molti dubbi sulla versione fornita dall’uomo, padre di 5 figli e con un precedente per maltrattamenti alla moglie. Ecco i dubbi degli inquirenti che hanno motivato il fermo disposto dal sostituo procuratore genovese.

I dubbi degli investigatori

1) Il lungo interrogatorio che si è svolto nella notte ha alimentato i dubbi sulla vicenda anziché chiarirli, tanto che il padre della ragazzina accoltellata è stato sottoposto a fermo. Tra i tanti punti oscuri, quello realtivo al fatto secondo cui l’uomo avrebbe detto alla polizia che sua figlia sarebbe rimasta ferita mentre lui litigava con un maghrebino a un distributore di benzina sito in via Teglia: sul posto, però, non sarebbero state trovate tracce di sangue. 

2) Ma la sua versione, a detta degli inquirenti, presenterebbe anche altri punti oscuri. L’ecuadoriano,per esempio, non è riuscito a spiegare come mai la ragazzina, poi ricoverata con gravi ferite, di cui una profonda all’addome e altre agli arti, sia stata portata in ospedale qualche ora dopo l’accoltellamento. Alla domanda, ripetuta più volte, l’uomo avrebbe provato a rispondere sostenendo di essersi accorto che la figlia perdeva sangue solo una volta rientrato a casa: di lì il ritardo nell’arrivo al Gaslini.

3) E sarebbero ancora molte le contraddizioni e le incongruenze: uan di queste, allora, riguarderebbe proprio la dinamica dell’aggressione e la collocazione delle ferite: la vittima dell’accoltellamento, infatti, alta 1 metro e 50, all’arrivo in ospedale presentava ferite soprattutto sulla parte bassa del corpo, un dato incompatibile con il fatto che l’aggressore sarebbe stato descritto dal padre della ragazzina come un uomo almeno 1 metro e 80 cm. A questo punto, allora, sarà decisivo proprio l’interrogatorio della giovane, una volta che si sarà ripresa dall’operazione e sarà in grado di parlare con gli inquirenti, chiarire dubbi e fugare – o confermare – i sospetti.

 

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