Primarie del Pd il 30 aprile: spunta una donna ma è già scontro sulle date

24 Feb 2017 18:45 - di Antonio Marras

Primarie il 30 aprile dalle 8 alle 20: lo ha deciso la Direzione nazionale del Pd, che ha fissato un calendario stringente, forse per arrivare al voto delle Politiche non prima di settembre. Dopo le primarie del 30 aprile, l’Assemblea che proclamerà il segretario del Pd si riunirà di conseguenza il 7 maggio, in tempo per rispettare la scadenza dell’11 maggio e consentire al nuovo segretario dem di presentare e firmare le liste per le amministrative. E il tesseramento? Varrà al 28 febbraio. Le principali scadenze del percorso congressuale, elencate dal vice segretario Pd, sono: per l’elettorato passivo il termine è l’iscrizione al Pd entro stasera; per la presentazione delle candidature alla segreteria c’è tempo fino alle 18 del 6 marzo; la presentazione delle candidature nei circoli si farà dal 20 marzo al 2 aprile; le convenzioni provinciali si terranno il 5 aprile, la Convenzione nazionale il 9 aprile. La presentazione delle liste per le primarie si potrà fare entro il 10 aprile. Infine, per le primarie nazionali è previsto un contributo di due euro. Al momento i candidati sono quattro: Matteo Renzi, Michele Emiliano, Andrea Orlando e Carlotta Salerno, segretaria cittadina a Torino (nella foto). 

D’Alema: se viene eletto Orlando si può dialogare

«Con Orlando segretario si potrebbe riaprire il dialogo, sarebbe sicuramente un grosso passo avanti», è il commento di Massimo D’Alema ospite a Brescia della Fondazione ItalianiEuropei. «Ad Orlando rimprovero comunque di aver condiviso anche scelte sbagliate con Renzi, ma si muove con l’intento di ricomporre l’unità del centro sinistra e credo sia la cosa importante». 

Polemiche sul calendario del Pd

«Questo calendario è un altro errore. Per lealtà ho voluto esprimere questa mia opinione e il mio voto sarà conseguente a questo», ha attaccato in Direzione Gianni Cuperlo. Il motivo?  I tempi stretti per il tesseramento, come spiega meglio Francesco Boccia. «Sulla data dell’iscrizione al Pd serve una valutazione seria. Guerini deve dire una parola di più su questo.In Commissione, De Santis ha chiesto che i termini di iscrizione al partito fossero allungati. Ci sono circoli in ritardo, ci saranno gli effetti della scissione -ha detto il deputato del Pd, vicino alle posizioni di Michele Emiliano-. Guerini ha detto che i tempi sono gli stessi delle primarie precedenti tranne l’iscrizione al partito, che è la sostanza. L’altra volta il termine era fino al giorno stesso, magari si poteva fare fino a qualche giorno prima ma lasciare il 28 febbraio è una oggettiva forzatura».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *