Presi i rapinatori della gioielleria in centro a Roma: traditi dalle foto su Fb

10 Feb 2017 10:38 - di Lorenza Mariani

C’è voluto un accurato lavoro investigativo durato diversi mesi per riuscire a individuare e fermare gli autori di una tentata rapina, avvenuta il 21 ottobre scorso in una gioielleria in via degli Avignonesi, a pochi passi dalla centrale piazza Barberini, a Roma. All’individuazione dei due rapinatori si è giunti grazie alle indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, coordinate e dirette dai P.M. della Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati contro il patrimonio. Oggi, i due, sono stati scoperti e arrestati dai Carabinieri di Roma: si tratta di un 28enne e di un 54enne, entrambi romani, raggiunti questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, per tentata rapina aggravata dall’uso delle armi. E allora, mentre il primo, il più giovane, è stato catturato nella sua abitazione romana in zona Villa Bonelli, per il più grande è stato necessario l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Tornimparte, in provincia dell’Aquila, dove l’uomo si trovava tranquillamente in vacanza. 

La rapina alla gioielleria in centro a Roma

L’episodio criminale risale allo scorso 21 ottobre, quando i due rapinatori entrroano nella nota gioielleria del centro storico della Capitale, a due passi da piazza Barberini e aggredirono il titolare, minacciandolo anche con una pistola e costringendolo ad aprire la cassaforte. Il titolare della gioielleria riuscì a far scattare l’allarme e, dopo una breve e concitata colluttazione, a mettere in fuga i due malviventi che si dileguarono a piedi. Sul posto intervennero i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, avviando le indagini mediante l’acquisizione di tutti i filmati dei sistemi di videosorveglianza (di privati, negozianti e sedi pubbliche) della zona. E proprio da quelle immagini – come spesso accade in casi come questo, registrate dalla telecamere di sorveglianza della zona e delle attività commerciali vicine al luogo del crimine – ripartirono i Carabinieri, notando che uno dei rapinatori, durante la fuga, aveva abbandonato la borsa a tracolla che fu subito recuperata e che al suo interno custodiva una pistola calibro 8 mm con il cane armato con relativo caricatore e munizionamento a “salve”, oltre ad una sim-card corrispondente ad una utenza telefonica egiziana. Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito ai militari di accertare che uno dei rapinatori, al fine di effettuare un sopralluogo, si era recato qualche giorno prima presso la stessa gioielleria con la scusa di far eseguire alcuni lavori su un anello. Nella circostanza, allora, l’uomo aveva lasciato al titolare dell’esercizio commerciale un numero di telefono intestato fittiziamente ad una persona di origini nigeriane.

La ricostruzione degli inquirenti e quelle foto su Fb

Un precedente che poi, nella ricostruzione finale dei fatti, è tornato a pesare nell’attribuzione delle responsabilità dei due. Non  solo: dopo aver analizzato i tabulati telefonici e visionate le immagini del sistema di videosorveglianza si è arrivati ad uno dei possibili autori della tentata rapina che è stato poi riconosciuto anche dalla stessa vittima. Quindi, la successiva analisi del profilo Facebook, appartenente al primo rapinatore individuato dai Carabinieri, ha permesso di identificare il complice rimasto sino a quel momento ignoto. Le foto postate hanno consentito al gioielliere di riconoscere anche l’altro autore della tentata rapina. Inoltre in alcune delle foto pubblicate sul social-network, i due rapinatori indossavano gli stessi abiti utilizzati durante il colpo. I due romani arrestati, già noti alle Forze dell’Ordine per altre rapine a mano armata compiute a gioiellerie, istituti di credito ed esercizi commerciali di tutta Italia, sono ora in carcere in attesa dell’interrogatorio da parte dell’Autorità Giudiziaria.

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