Lezioni scolastiche sui gay: in Piemonte scoppia la rivolta dei genitori

23 Feb 2017 10:28 - di Guido Liberati

Dagli asili alle scuole superiori, la campagna massiccia di propaganda della teoria gender (gay, lgbt e trans) stavolta non è passata sotto silenzio. A denunciarlo 250 famiglie della provincia di Cuneo, che hanno inviato una lettera di protesta ai giornali. I dirigenti scolastici di Savignano, paese del Cuneese di 20mila abitanti, hanno avviato dei corsi «mascherati dietro la lotta al bullismo». In realtà, come riporta la denuncia de La Stampa, i corsi sono promossi per diffondere la teoria gender.

“Lotta al bullismo o propaganda gay?”

Questa la difesa di Vilma Bressi, presidente della Consulta pari opportunità: «Queste proposte sul genere e l’orientamento sessuale servono soltanto a favorire una cultura delle differenze e del rispetto della persona, in tutte le sue sfaccettature». Sfaccettature, guarda caso, che riguardano principalmente l’orientamento sessuale.

250 famiglie contro la campagna scolastica gay

Non a caso, dal 2009, la locale Consulta ha proposto alle scuole una serie di progetti per contrastare il “bullismo omofobico”. Insomma, a scuola un bambino può essere preso in giro perché porta gli occhiali o l’apparecchio ai denti. Può venire schernito perché sovrappeso o se troppo alto, ma se gli viene detto che piange come una “femminuccia” allora scattano le sentinelle arcobaleno.

I precedenti delle campagne gay mascherate come anti-bullismo

Intanto 250 famiglie hanno scritto una lettera per chiedere di essere anticipatamente messi a conoscenza di «ogni progetto sull’educazione di genere, visionando libri e video che s’intendono utilizzare, per valutare il senso di queste proposte didattiche per decidere se farvi partecipare i figli». La storia è nota, ed è ricca di precedenti. In alcuni casi, si mette la masturbazione come gioco, in altri la fonte didattica è Gay.it. Il tutto sponsorizzato, in alcune occasioni, dall’Unar, l’ente finito nella bufera per la prostituzione omosessuale finanziata da Palazzo Chigi. Insomma,  con la scusa della lotta al bullismo molti testi sono diventati dei veri e propri libelli di propaganda su quanto sia meraviglioso essere gay, lesbica o transgender.

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