Franceschini apre al premio di coalizione. E manda in agitazione il Pd

3 Feb 2017 16:23 - di Mariano Folgori
DARIO_FRANCESCHINI

Legge elettorale, Dario Franceschini spariglia le carte nel Pd. «A mio avviso il premio di maggioranza  andrebbe assegnato alla coalizione, alla Camera e al Senato, rispettando i dettami costituzionali: così si avrebbe negli  schieramenti una corretta articolazione delle posizioni. L’accordo in  Parlamento deve essere il più largo possibile e deve contemplare  ovviamente la collaborazione delle forze di opposizione. Nel  centrodestra è interesse di tutto il Paese che ci sia un’area moderata non vincolata alle posizioni estreme di Salvini». E coalizioni di  centrosinistra e centrodestra «possono puntare al 40%». Il   ministro per i Beni culturali lancia la sua proposta-provocazione in un’intervista al Corriere della Sera  e manda in fibrillazione l’establishment di largo del Nazareno. 

Premio alla coalizione vuol dire infatti “Ulivo” , il fantasma che in questi giorni agita i sogni dei rendiani.   «Che poi chi rimpiange l’Ulivo dovrebbe  ricordare che a far fallire quei governi furono le coalizioni. E che  per superarle abbiamo fatto il Pd»: è l’indispettita risposta, su twitter, di Matteo Orfini.

Il plauso di Brunetta 

Consensi alla proposta di Franceschini vengono invece dal fronte del centrodestra. Appalude il capogruppo di FI alla Camera, Renato Brunetta. “l’atteggiamento dialogico” di Dario Franceschini, che oggi si propone come mediatore sulla legge elettorale con l’offerta del premio di  coalizione. “Ho molto apprezzato -dice l’esponente azzurro  all’Adnkronos- l’apertura del ministro Franceschini riguardo il premio di maggioranza da attribuire alla coalizione, anche se questo non è  l’unico punto che interessa a Forza Italia’‘.

Applaude anche Nunzia Di Girolamo. Il premio di coalizione è stato peralto  rilanciato anche da Stefano Parisi in una intervista su la Repubblica. «Mi chiedo se Renzi abbia preso piena  consapevolezza che una stagione è finita. Una stagione del Paese e una della sua vita. Bisogna lavorare subito alla costruzione di una  coalizione di centrosinistra definita da una cornice programmatica.  Una coalizione che escluda solo chi si esclude. Che questo dia vita ad una coalizione di liste o a una lista coalizionale lo deciderà la  legge elettorale. Una strada difficilissima, ma bisogna provarci. Poi, a ridosso, primarie per decidere quale dipinto inquadrare nella  cornice comune» 

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