Firenze, evadono dal carcere calandosi con le lenzuola: caccia a 3 romeni

21 Feb 2017 9:14 - di Martino Della Costa

Un classico dell’evasione: calandosi con le lenzuola dal muro di cinta della prigione. Eppure è potuto ripetersi ancora una volta l’ìncrescioso caso di detenuti che riescono a fuggire dall’istituto di pena in cui sono riuchiusi legando lenzuola e facendone una lugna fune  con cui calarsi giù e tornare liberi (magari di delinquere). E ora è caccia all’uomo…

L’evasione con le lenzuola: un “classico” ancora possibile?

Dunque è stato possibile di nuovo: come in film di genere carcerario anche assai datato, tre detenuti romeni sono evasi dalla I Sezione del carcere di Firenze Sollicciano. I tre, considerati pericolosi, sono fuggiti ieri sera (lunedì 20 febbraio ndr), ha riferito il Sappe che ha peraltro ha definito la fuga un’«evasione annunciata», avvenuta calandosi dal muro di cinta con delle lenzuola. «È dal luglio 2015 che denunciamo che il muro di cinta è inagibile, ma nessuno ha fatto nulla – ha denunciato Donato Capece, segretario generale del Sappe –. Il muro di cinta era inagibile, le sentinelle 6 e 7 non ci sono da mesi e nella I Sezione c’è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia che prevede più ore per i detenuti fuori dalle celle».

Sappe: pro e contro del regime penitenziario “aperto”

Peccato però che, come concluso dal leader del Sappe, «da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati gli eventi critici in carcere, se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, ed è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative, ma che, anzi, trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentato il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nel 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti». Dati inqueitanti che dicono molto, almeno quanto questa ennesima evasione “da film”. Dell’orrore però…

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