Duilio Susmel, il principale biografo del Duce. Gli dobbiamo l’Opera Omnia

19 Feb 2017 12:10 - di Antonio Pannullo

Ricorre oggi l’anniversario della morte di Duilio Susmel, avvenuto il 19 febbraio 1984 a San Godenzo, in provincia di Firenze. Susmel, fiumano classe 1919, è probabilmente il principale biografo di Benito Mussolini, ed è a lui che dobbiamo l’Opera Omnia di Mussolini, messa insieme in anni e anni di sistematiche e certosine ricerche, oltre a molte altre opere importantissime dal punto di vista storico e politico. Era figlio di Edoardo, storico, scrittore, uomo politico fiumano, nonché ultimo prefetto di Fiume del 1945. Edoardo aveva partecipato all’impresa di Fiume, sulla quale scrisse diversi libri, per poi aderire al fascismo e infine diventare consigliere nazionale del Regno d’Italia. Fu proprio lui, anzi, che nell’immediato dopo guerra iniziò a lavorare sull’Opera Omnia, insieme con il figlio, la la morte nel 1948 lasciò il gravoso compito nelle mani di Duilio. All’età di vent’anni si trasferì a Firenze, dove si laureò e iniziò a collaborare con giornali e riviste come il Popolo d’Italia, Il Tempo, Il Tempo illustrato, La Domenica del Corriere, Oggi, Gente e altri. Aderì al fascismo e dopo l’8 settembre alla Repubblica Sociale Italiana  come tenente della Guardia nazionale repubblicana. Terminata la guerra, come detto, insieme al padre iniziò la stesura dell’Opera Omnia di Mussolini, ma la nel 1948 si trovò da solo a dover completare questa impresa immane. Ci riuscì, e i 36 volumi furono pronti all’inizio degli anni Cinquanta editi da La Fenice di Firenze. Ma qui accade qualcosa che Susmel non si aspettava: quello che doveva essere solo un lavoro per studiosi da consultare di tanto in tanto, divenne invece subito un autentico best-seller, come si dice oggi, e l’Opera Omnia fu venduta in moltissime copie in tutto il mondo. Per realizzare questo imponente lavoro, ora conservato insieme con altre opere nel Fondo Susmel del Centro Rsi, il centro studi e documentazione sul periodo storico della Rsi, Susmel aveva consultato innumerevoli biblioteche e archivi italiani ed esteri,m confrontando moltissimi documenti originali. L’imponenza dell’opera, il suo rigore, la sua attendibilità ne fanno certamente il documento più esauriente sulla figura di Mussolini. Come si legge nella presentazione, uscita per la prima volta nel 1951. “Unico criterio direttivo, la più assoluta obiettività e la più assoluta indipendenza da posizioni preconcette e polemiche”.

L’Opera Omnia divenne subito un best seller

Rinfrancato da questo inaspettato successo, Susmel proseguì nel lavoro che aveva intrapreso: l’anno successivo scrisse insieme con il già capo redattore del Popolo d’Italia  Giorgio Pini, che fu anche sottosegretario al ministero dell’Interno della Rsi e che nel maggio 1945, mentre era in carcere, ebbe il figlio 18enne assassinato dai partigiani, la prima biografia completa di Mussolini in quattro volumi, intitolata Mussolini l’uomo e l’opera. La storiografia riguardante Mussolini fu sempre per Susmel la ragione della sua vita professionale. Negli anni successivi Susmel proseguì la sua attività di giornalista e di ricercatore storico, scrivendo, tra gli altri, I giorni roventi del delitto Matteotti, II carteggio Mussolini-Churchill, II carteggio segreto Mussolini-Farinacci, Il Carteggio Arnaldo-Benito Mussolini, Vita sbagliata di Galeazzo Ciano, Nenni e Mussolini mezzo secolo di fronte. Tra i suoi molti lavori, ricordiamo che Susmel fu l’unico giornalista italiano a intervistare il generalissimo Francisco Franco, di cui poi pubblico una biografia, Franco ieri, oggi e domani. Nel 1973 vennero pubblicate Un uomo chiamato Mussolini e la raccolta Mussolini corrispondenza inedita. Tutti i suoi libri furono preziosissima fonte per gli storici di ogni Paese e per i ricercatori e i giornalisti e gettarono nuova luce su quello che realmente Mussolini pensava, sui suoi stati d’animo, sulle sue problematiche. Nel 1974 poi uscì la famosissima I dieci mesi terribili: da El Alamein al 25 luglio 43 e nel 1975 Mussolini e Pio XI. Alla fine degli anni Settanta, in pieni anni di piombo, Susmel aggiunse ai 36 volumi dell’Opera Omnia altri 8 volumi di appendice. L’opera della sua vita poteva dirsi finalmente compiuta. Quando morì stava portando a termine un’opera commissionatagli dal nostro giornale, La vera storia di Mussolini, che purtroppo non riuscì a completare, ma che fu finito dalla vedova Nedda Dragogna, che riuscì anche a completare la storia della Rsi sulla quale Susmel aveva raccolto migliaia di documenti.

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