Dal Vaticano il decalogo motivazionale contro la crisi delle vocazioni

8 Feb 2017 12:31 - di Lara Rastellino

Contro la crisi delle vocazioni. Gli scandali rilanciati dalla cronaca che investono prelati in fuga d’amore con fedeli devote, in Vaticano arriva un decalogo motivazionale utile a ridare incoraggiamento e sprone a preti e suore. Dall’esortazione a non cadere nelle facili promesse, all’invito a non fossilizzarsi nel passato, i Quaderni di Vita Consacrata. Laboratorio di governo (editi dalla Libreria Editrice Vaticana) – e curati dal sottosegretario della Congregazione per la Vita Consacrata, suor Nicla Spezzati (insieme a Jimenez Echave, missionario Claretiano, ufficiale nella Congregazione per gli Istituti della Vita Consacrata e a padre Santiago Gonzales Silva, preside dell’Istituto di teologia della Vita Consacrata Claretianum) – evidenziano errori e debolezze più frequenti di consacrati e consacrate per scongiurare improvvisazioni e colmare lacune.

Un vademecum contro la crisi delle vocazioni

E allora, nell’opera si guarda con preoccupazione all’«assenza di nuove vocazioni, progressiva disattivazione del percorso formativo, contrazione numerica dei religiosi/e o delle comunità, che ingenera indifferenza verso qualsiasi cambiamento». Tra le situazioni più pericolose, «perchè meno avvertite, la progressiva demotivazione dei religiosi/e o delle comunità, che ingenera indifferenza verso qualsiasi cambiamento». Ne consegue, quindi, l’invito a religiosi e a religiose è a non cadere in facili promesse e a non abbandonarsi alla rassegnazione o ad atteggiamenti troppo nostalgici. E allora, tra le righe dell’articolato volume, si chiede a preti e suore di sforzarsi nel misurarsi con la capacità di «rischiare» e, come sollecita spesso papa Francesco, di essere creativi: «La creatività per il carisma è contatto con la novità autentica e intatta, con un dinamismo che non si è piegato all’usura del tempo, che trova nel tempo storico occasione per manifestare l’inaudito»”. Su questo aspetto, alora, le religiose battono i religiosi: «Le fondazioni femminili offrono le prove più convincenti, e i progressi più arditi». E infine, particolare attenzione viene richiesta anche nella preparazione culturale dei giovani religiosi che, esorta il vademecum, non può essere legata a «letture parziali, esortative» o ridursi al racconto di «aneddoti: solo una conoscenza più critica può irrobustire la cultura spirituale, le motivazioni dell’appartenenza e della responsabilità per una fedeltà creativa».

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