Cinquestelle? No, “milleguai”: nel M5S ora scoppia il “caso Tofalo”

16 Feb 2017 13:14 - di Valerio Falerni

Non bastavano i guai di Virginia Raggi o le mail di Luigi Di Maio ad agitare il sonno dei grillini. E infatti si è aggiunta subito una nuova grana, meno appariscente di polizze vita e di cassette di sicurezza, ma di certo più allarmante perché ha a che fare con la sicurezza nazionale. La nuova grana del M5S ha i connotati del deputato Angelo Tofalo, componente del Copasir, il Comitato di sorveglianza sui Servizi segreti, che ora si rova a difendersi da sospetti non da poco avendo egli incontrato più volte la napoletana Annamaria Fontana, moglie di Mario Di Leva, entrambi in carcere con l’accusa di traffico internazionale d’armi formulata dalla Dda partenopea.

Il deputato a Istanbul con un’indagata per traffico d’armi

Proprio la Fontana ha accompagnato Tofalo ad Istanbul per incontrare Khalifa Al Ghawill, uno dei ras delle fazioni dell’inferno libico. L’incontro era finalizzato ad ottenere un’intervista da Al Ghawill e ottenerne la disponibilità a partecipare ad un convegno (che però non si è mai svolto) in Italia che, almeno nelle intenzioni del parlamentare grillino, avrebbe dovuto registrare anche la presenza di altri politici della Libia come Al Tani e forse Haftar, a anche esponenti di primo piano del M5S come Di Maio e Di Battista. Il tutto, ha raccontato Tofalo ai magistrati, finalizzato a «impostare un rapporto di cooperazione e sicurezza tra l’Italia e la Libia». Uno scopo nobile, peccato che per realizzarlo Tofalo si sia appoggiato a persone non proprio disinteressate vista la gravissima accusa che pende sul loro capo.

Gasparri: «Tofalo incompatibile con il Copasir»

Più che naturale, quindi, che il deputato sia finito nell’occhio di ciclone. Il primo ad attaccare è Maurizio Gasparri chiedendosi se sia «compatibile» con ciò che si legge sui giornali «la presenza nel Copasir del deputato grillino Angelo Tofalo». Interrogativo più che legittimo dal momento che – ricorda ancora il vicepresidente del Senato – «i membri del Copasir hanno accesso a documentazioni riservate e svolgono la delicata funzione di controllo sui nostri Servizi segreti». Gasparri si è rivolto al presidente del Comitato, Giacomo Stucchi, e ai presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini di chiedendo di sapere «a quali argomenti abbia avuto accesso Tofalo» non senza aver ricordato che parliamo di sicurezza nazionale in tempo di terrorismo. «La politica, soprattutto in questi ambiti, – è la conclusione di Gasparri – non può essere un gioco per grillini». Si pone domande anche Emanuele Fiano, del Pd: «Cosa stava facendo realmente Tofalo? Si è mosso dietro indicazione di qualcuno? Vi è stato uno scambio di informazioni? Quanto emerge è inquietante. È necessario appurare immediatamente i risvolti della vicenda, partendo dalle sue doverose dimissioni dal Copasir».

 

 

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