Centrodestra, Gasparri: «Tenerlo unito è un imperativo categorico»

25 Feb 2017 17:04 - di Redazione
gasparri utero in affitto

La proposta di Gaetano Quagliariello sulla possibilità di creare, sul fronte del centrodestra, un partito-coalizione sul modello del partito repubblicano americano ha suscitato un ampio dibattito in Forza Italia. Sul tema interviene il vicepresidente del Senato, Maurizio Masparri.  «Tenere unito il centrodestra è un  imperativo categorico per tutti quanti noi che ne facciamo parte. Quagliariello ripropone un percorso unitario, ma ricordo a tutti che  l’esperienza del Pdl fu una delle più felici intuizioni di Silvio Berlusconi. Un’esperienza che mantiene tutta la sua attualità e che fu sabotata da alcuni irresponsabili che, fingendosi di destra, erano al  servizio della sinistra e di grandi gruppi editoriali con gli esiti, anche di natura giudiziaria, sotto gli occhi di tutti».

«Dobbiamo invece rilanciare un centrodestra che vada anche oltre i  confini del Pdl, perché il rapporto con la Lega ed altre realtà è  certamente decisivo. Ma tutti dobbiamo mantenere i piedi a terra,  soprattutto ora che i sondaggi dimostrano che la sinistra scissa e  screditata può essere battuta, e che anche i movimenti cosiddetti  antipolitici dimostrano la loro inconsistenza. Nessuna imposizione,  quindi, nessun diktat a nessuno e da parte nessuno», aggiunge il  senatore azzurro».

«Le primarie -continia Gasparri – sono un’ipotesi ma non l’unica per determinare una gerarchia in campo. Anche la tesi di una coalizione in cui chi guida il partito che prende più consensi abbia ruoli  principali è un’ipotesi percorribile, in attesa che maturino  nuovamente prospettive di soggetti unitari che sono auspicabili e  condivisibili ma oggi difficilmente prevedibili».

«Il dovere – conclude Gasparri – è quello di parlare di  contenuti, di difesa della famiglia, di riduzione delle tasse, di  contrasto all’immigrazione clandestina, di difesa dell’impresa  italiana dalla concorrenza sleale, di riscrittura totale delle regole  europee. Parliamo di temi concreti e facciamolo in maniera unitaria.  Ben vengano tutte le sollecitazioni ma ognuno sia ancorato alla  realtà, perché in troppi scambiano la fondazione di un partito con la  leadership di una coalizione».

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