Il cantiere del centrodestra: Meloni e Toti rilanciano le primarie

16 Feb 2017 16:54 - di Giacomo Fabi

Dev’essere veramente grande la confusione sotto il cielo del centrodestra se il tema delle primarie rischia di compromettere l’unità della coalizione persino in Sicilia, regione che andrà al voto entro l’anno. Sembrava che Berlusconi avesse autorizzato Forza Italia a correre con un proprio candidato alle primarie indette per il prossimo 23 aprile, ma – come si affretta a precisare Gianfranco Micciché, che del Cavaliere è il proconsole nell’Isola, è solo un abbaglio: «Nessun ok da parte di Berlusconi alle primarie. Ho spiegato ai vertici del partito la necessità di andare avanti su questa strada per non spaccare il centrodestra e per potere quindi vincere le elezioni regionali. Faremo di tutto per trovare un candidato condiviso prima del 23 aprile».

La Meloni: «Primarie per legge, la proposta ora c’è»

Cade così anche la speranza di creare un precedente cui appigliarsi per introdurre le primarie del centrodestra anche a livello nazionale. Le vogliono Matteo Salvini, Giorgia Meloni, che ha depositato in queste ore la sua proposta di istituzione di primarie per legge, le chiede Raffaele Fitto («ci servono come il pane per innescare una vera competizione di idee») ma piacciono anche  a diversi esponenti in Forza Italia. Sicuramente piacciono a Giovanni Toti, il più deciso tra i berlusconiani a saldare l’alleanza con gli altri segmenti del centrodestra. «Sono convinto – ha detto infatti dai microfoni di Rtl 102.5 parlando della leadeship – che debbano essere i nostri amministratori, parlamentari, elettori, dirigenti a decidere chi deve guidare la coalizione, ma quando avremo deciso che vogliamo stare tutti insieme, che abbiamo il coraggio di candidarci a essere alternativa al Pd e a Grillo e a guidare questo Paese, con quale programma. Solo allora diventa un problema di leader, non viceversa, se partiamo dalla testa e non dalla coda facciamo un errore».

Toti: «Sì al partito unico del centrodestra»

Toti va oltre auspicando un «tagliando» del centrodestra rentroducendo il tema del partito unico: «Le coalizioni – ha spiegato – sono elemento di litigiosità, l’Italicum prevede un premio alla lista credo si debba andare verso una federazione molto stretta e in prospettiva a un partito unico». E Berlusconi? «Credo debba essere uno dei protagonisti della rifondazione di un centrodestra che guardi ai prossimi 20 anni di governo del Paese». Una risposta che difficilmente scalderà il cuore del Cavaliere.

 

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