Al via la Banca del Mezzogiorno. Così la sinistra sfrutta le idee della destra

10 Feb 2017 11:06 - di Redazione

La notizia è passata inosservata o quasi, sebbene sia di una quelle che, nella stagnazione generale, inducono a pensare “eppur si muove”. Parliamo della Banca del Mezzogiorno che proprio in queste ore ha registrato un altro passo in avanti con la cessione di quote per 390 milioni da Poste Italiane a Invitalia.

Il “Mattino”: merito degli ex-ministri Landolfi e Tremonti

La Banca del Mezzogiorno fu una scelta del governo del centrodestra, i cui meriti vanno divisi equamente tra due ministri dell’epoca: Giulio Tremonti e Mario Landolfi, titolari nel terzo governo Berlusconi rispettivamente del dicastero dell’Economia e delle Comunicazioni. Se infatti fu il primo a tratteggiare la necessità di un istituto di credito radicato sul territorio in grado di trattenere sul territorio il risparmio generato dall’economia del territorio, spetta al secondo l’intuizione di utilizzare la rete dei 14mila sportelli di Poste Italiane come embrione di quella che è poi diventata la Banca del Mezzogiorno. Ha scritto infatti il Mattino di Napoli, che in questi anni ha seguito tutte le tappe della complessa operazione: «(…) l’istituto promosso da Giulio Tremonti, ma legato a Poste dall’intuizione di un altro ministro, il casertano Mario Landolfi. Fu Landolfi – ricorda Nando Santonastaso del Mattino -, vincendo non poche resistenze anche in sede parlamentare, a convincere l’ex ad Sarmi he la rete di Poste diffusa su tutto il territorio nazionale sarebbe stata l’ideale per veicolare il progetto e le finalità della Banca del Mezzogiorno».

Per la Banca del Mezzogiorno «soldi spesi bene»

Oggi quel progetto piace anche al centrosinistra. “Sono soldi spesi bene”, ha riconosciuto a nome del governo Gentiloni il ministro con delega per il Sud Claudio De Vincenti. Lo dimostrano anche i numeri: dal 2012 al 30 giugno 2016 Banca del Mezzogiorno ha erogato finanziamenti per 2,2 miliardi, con uno stock di crediti alla clientela di 1,584 miliardi, il 62 per cento dei quali al Sud. Le cifre sono positive anche per quel che riguarda le operazioni ammesse al Fondo di garanzia per le pmi. Sempre al 30 giugno, il loro numero ammonta a 385.889 per un erogazione cumulativa di 55 miliardi di euro. Nello stesso periodo gli utili netti raggiungono i 95 milioni. La Banca del Mezzogiorno non avrà sportelli, ma opererà attraverso il credito ordinario. Entro i prossimi tre mesi il varo definitivo dell’operazione con l’approvazione da parte del Mise e della Bce.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *