AAA cercasi assessore: Berdini in uscita ma nessuno vuol bruciarsi con la Raggi

9 Feb 2017 19:29 - di Redazione

Ha le ore contate, dicono i grillini, ma non c’è un’alternativa, nessuno vuole giocarsi la reputazione sulla poltrona più importante della giunta Raggi, quello dell’Urbanistica. Ed ecco perché Paolo Berdini, dopo le clamorose dichiarazioni rilasciate contro il sindaco di Roma e il suo cerchio poco magico, vacilla ma ancora non salta. Va avanti, intanto, il confronto con i vertici 5 Stelle, soprattutto sulla rotta Roma-Milano, mentre Beppe Grillo, per motivi personali, oggi resta un po’ più defilato. Continuano i rumors sul nome di Emanuele Montini, capo dell’ufficio legislativo del gruppo M5S, avvistato questa mattina in Campidoglio. Ma fonti autorevoli assicurano che il suo non è tra i nomi papabili per riempire la casella dell’assessorato all’Urbanistica. Si lavora a pancia bassa a una scelta corale ma non affrettata, viene spiegato. Il che significa che l’urbanista Paolo Berdini non dovrebbe saltare, almeno nell’immediato. A meno che non sia lui stesso a ritenere insostenibile la situazione e lasciare il suo posto. Sul suo tavolo dossier centrali per la giunta capitolina, a partire da quello sullo stadio della Roma. Tutte le ipotesi restano sul tavolo, anche perché -il punto resta sempre lo stesso- il nome di un sostituto valido al momento non c’è. E la “cacciata” di Berdini non appare più così scontata.

Tensione altissima con la Raggi

Nei fatti, però, la tensione resta altissima. E la verifica sul lavoro svolto da Berdini rimane sul tavolo. Come resta il nervosismo dei consiglieri e dell’intera giunta sull’assessore all’Urbanistica, per quello che viene definito l'”ennesimo scivolone”. Ma anche alla Camera e al Senato l’inquietudine è palpabile. A farne le spese anche i giornalisti, che in questa fase sono più che mai nel mirino dei 5 Stelle. «Di Roma non parlo da sei mesi, non mi rompete il c…», risponde stizzita una parlamentare romana di peso a chi le rivolge una domanda sull’affaire Campidoglio. La conferma che meno si parla di cose imbarazzanti più i nervi salgono a fiori di pelle…

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