L’ambulanza è senza catene: la corsa di un papà per salvare la vita del figlio

17 Gen 2017 13:23 - di Guglielmo Federici

Un altro caso sconcertante di mala Sanità. L’ambulanza dell’Ospedale di Viterbo è sprovvista di gomme termiche e di catene  e il padre di un bimbo di 11 mesi è stato costretto a trasportare da solo il figlio da un ospedale all’altro. Lo si apprende sul Messaggero.  È successo a Viterbo, dove Riccardo Ricci denuncia di aver portato il piccolo al pronto soccorso di Belcolle perché stava male. Lì i medici hanno disposto il trasferimento al Bambin Gesù a Roma ma lì sono iniziati i guai. «Chiamata l’ambulanza, ha scoperto che non poteva partire perché sprovvista delle dotazioni invernali stabilite dal codice della strada in caso di neve e ghiaccio. Così si riaprono le polemiche sui disservizi negli ospedali italiani: «Se mi figlio fosse stato in pericolo di vita, che sarebbe successo?», si chiede ora l’uomo».

Caso sconcertante: ambulanza senza catene

Il caso gravissimo e arriva tra l’altro dopo altri episodi inconcepibili – Nola in testa -che getta una luce sinistra sul sistema sanitario. «Portare il proprio figlio in situazione di emergenza al pronto soccorso è – denuncia Ricci sul quotidiano romano che per primo ha diffuso la notizia – quello che ogni genitore spererebbe di non dover mai fare e che purtroppo mi sono trovato ad affrontare per il mio piccolo Alessandro di undici mesi nel tardo pomeriggio di venerdì. Quando sono arrivato al pronto soccorso di Viterbo hanno subito organizzato il trasferimento d’urgenza all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Solo che arrivata l’ambulanza del servizio secondario (no 118) sono cominciati i problemi: non appena i primi fiocchi di neve hanno toccato terra, l’autista del mezzo si è subito estremamente allarmato perché non voleva assumersi la responsabilità di portare il bambino con un mezzo che era sprovvisto sia di gomme termiche che di catene».

Domande senza risposta

Cosa fare? Non esiste un momento peggiore per un genitore, vedendo che il piccolo stava sempre più male e che  i medici, in previsione di un intervento e quindi di un’anestesia, avevano vietato di somministrare cibo e bevande. «Abbiamo allora deciso di firmare e portare autonomamente il bambino a Roma», racconta ancora. E ora, passata la paura, arrivano le domande: «Ma il codice della strada che obbliga ad avere catene a bordo o gomme termiche su molte strade della provincia di Viterbo per un mezzo di soccorso di vitale importanza come un’ambulanza non vale?».

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