Turchia, indagini a una svolta: identificato l’attentatore del Reina Club di Istanbul

4 Gen 2017 10:04 - di Bianca Conte

Fino a poche ora fa i media di tutto il mondo non potevano fare altro che ammettere che intellelligence e polizia investigativa turche brancolavano nel buio in merito a possibili risvolti sull’attentato di Capodanno al Reina club di Istanbul: oggi, però, le indagini sempbrano preludere alla fatidica svolta. E infatti, dalla rete alla tv, le autorità turche hanno annunciato di essere riuscite a stabilire l’identità dell’attentatore che il 31 dicemebre ha ucciso 39 persone e ferito altre 70. A rendere nota la svolta sul caso ha provveduto direttamente il ministro turco degli Esteri, Mevlut Cavusoglu che, parlando ai giornalisti ha speigato: «L’identità dell’attentatore è stata stabilita; le indagini sono ancora in corso». Il ministro non ha indicato il nome del ricercato, che secondo il quotidiano turco Yeni Safak userebbe il nome in codice Abu Muslim Horasani.

Turchia, identificato l’attentatore del Reina club

L’uomo più ricercato del momento, uno straniero, sarebbe arrivato a Istanbul con la moglie 15 giorni prima dell’attacco e, tre giorni prima di entrare in azione, avrebbe inviato la moglie a Konya, nell’Anatolia centrale. La notte dell’attentato, poi, “Abu Muslim Horasani” avrebbe cambiato otto taxi prima di arrivare al club Reina con due zaini, uno più grande in cui nascondeva l’arma automatica usata per l’attacco, e uno più piccolo. Non solo: avrebbe lasciato uno degli zaini nell’ultimo dei taxi presi per arrivare al Reina e al suo interno, sempre secondo Yeni Safak, la polizia avrebbe trovato il suo telefono cellulare. Poi, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo aver ucciso 39 persone all’esterno e all’interno del club, il terrorista si sarebbe diretto nelle cucine, avrebbe cambiato il suo soprabito e si sarebbe mimetizzato tra la folla in fuga. 

Arrestati 5 presunti miltanti dell’Isis

E ancora, sarebberero almeno cinque presunti militanti dell’Is i jihadisti che avrebbero un legame con l’attentato al club Reina di Istanbul arrestati in un’operazione della polizia turca a Izmir. A dare i dettagli di quest’ultima notizia, l’agenzia Anadolu, la quale spiega che l’operazione è tuttora in corso e che, secondo l’agenzia privata Dogan, avrebbe preso di mira tre famiglie arrivate a Izmir 20 giorni fa da Konya, città dell’Anatolia centrale, dove si ritiene che l’esecutore dell’attacco al Reina abbia soggiornato per un periodo prima di arrivare a Istanbul. Secondo la Dogan,allora, ben 27 persone – compresi donne e bambini – sarebbero state fermate. Gli arresti di oggi si sommano ai 14 eseguiti fino a ieri, tra i quali quello di due stranieri fermati al terminal per le partenze internazionali dell’aeroporto Ataturk di Istanbul. Così, in questa situazione, di lutto, allerta e allarme, il Parlamento della Turchia ha votato a favore della proroga per altri tre mesi dello stato d’emergenza, proclamato per la prima volta il 20 luglio scorso, in seguito al tentativo di golpe di cinque giorni prima, e prorogato una prima volta in autunno. Ieri mattina il vice premier Numan Kurtulmus aveva annunciato l’intenzione del governo di richiedere la proroga a partire dal 19 gennaio e un imminente voto del parlamento. Voto che ha procrastinato lo stato d’emergenza.

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