Nuova stangata sui carburanti: per le famiglie una spesa di 263 euro in più

3 Gen 2017 16:28 - di Monica Pucci

Stangate di inizio anno ne arriveranno in serie, come sempre, ma quella sui carburanti forse brucia più di tutte, soprattutto alla luce del costante decremento del prezzo del petrolio sui mercato internazionali. Ma alla pompa di benzina, come al solito, non se ne accorge nessuno, anzi. Nuovi aumenti in questi giorni per benzina e gasolio sono annunciati dalle associazioni dei consumatori: aumenti nell’ordine del + 1,57 (con punte di 1,60-1,62) e 1,38 (con punte di 1,42-1,44) euro al litro.

Carburanti, l’allarme dei consumatori

A suonare il campanello d’allarme sono Adusbef e Federconsumatori in una nota congiunta sottolineando in un anno si sono registrati “aumenti di 263 euro in costi diretti e indiretti”. Gli aumenti, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dati Ministero), rilevano le due associazioni dei consumatori, “hanno raggiunto importanti livelli. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la benzina è passata da 1,43 a 1,57 euro al litro, con un aumento di ben 14 centesimi al litro, dovuti ad un inverosimile incremento della tassazione. Un rincaro che, in termini annui, si traduce in un aggravio di +168 Euro per costi diretti”. Per il gasolio, osservano, “rispetto allo stesso periodo dello scorso anno l’aumento è stato di 13 centesimi (passando da 1,25 a 1,38), con un aggravio diretto, in termini annui, di +156 euro. Un andamento insostenibile per le famiglie, che oltre a fare i conti con le ricadute della crisi economica dovranno sostenere le ripercussioni che tali aumenti avranno su tutti i prezzi e tariffe”.

Ricadute sui beni di largo consumo

Le principali ripercussioni non si avranno solo alle pompe di benzina, ma anche nei supermercati, su tutti i prezzi dei beni di largo consumo, “poiché il trasporto avviene essenzialmente su gomma, quindi con una ulteriore ricaduta per costi indiretti di +95 Euro annui”. In totale quindi nel 2017 vi saranno rincari complessivi causati da questi aumenti sia in termini diretti che indiretti di +263 euro. Su questo fronte, sottolineano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, “è necessario intervenire con grande determinazione sul fronte dell’eccessiva tassazione sui carburanti, quindi su accise e Iva. Inoltre in merito all’Iva è da scongiurare nella maniera più assoluta un aumento dovuto alle clausole di salvaguardia, che la porterebbe sino al 25,5%, con pesantissime ricadute sui prezzi e sulle tasche dei cittadini”. 

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