Sardegna, possibili cellule jihadiste nelle colonie penali. E nelle carceri…

8 Gen 2017 19:55 - di Lara Rastellino

La situazione si è incestata negli anni, e ora è esplosa, con tutto il suo potenziale di allarme e di paura. Scoppia il “caso jiahdisti” nelle carceri della Sardegna, non solo per la presenza di 28 reclusi, oltre la metà del totale (44) dei detenuti nelle carceri italiane accusati di terrorismo internazionale nelle carceri di Sassari-Bancali e Nuoro Badd’e Carros, ma anche per l’addensamento arrivato a livelli estremi di popolazione islamica nelle colonie penali. Realtà che – come denunciato ieri dal deputato di Unidos Mauro Pili, e come ribadito oggi da Alessandro Cara, segretario regionale della Sardegna dell’Uspp (Unione sindacale polizia penitenziaria) “dovrebbero essere attenzionate al pari degli altri detenuti jihadisti”.

Sardegna, carceri affollate di jihadisti: mancano gli agenti

Non solo: al sovraffollamento in carcere di detenuti islamici radicalizzati o addirittura detenuti in quanto jihadisti, si aggiunge una ormai cronica carenza di agenti penitenziari con cui devono fare i conti gli istituti di pena sardi. Una miscela esplosiva denunciata anche in queste ore da Cara che, parlando della “situazione generale in cui versano gli Istituti della Sardegna, in relazione alla tipologia della popolazione detenuta, rapportata alla gravissima carenza di poliziotti in servizio” crea realtà pericolose e fuori controllo. L’Istituto di Sassari, per esempio, che dovrebbe essere di “massima sicurezza”, considerati i detenuti ospitati, 41 Bis e Jihadisti, dovrebbe avere in servizio, 415 Poliziotti. Ebbene,  “al 15 dicembre scorso – denuncia Cara (su dati del Provveditorato della Sardegna), risultano all’attivo solo 243 poliziotti, più 38 unità assenti per malattia, che presumibilmente potrebbero non rientrare più in servizio, quindi con una percentuale d’assenza pari al 40%. Gli Istituti di Oristano e Tempio, molto simili tra loro, ospitano i detenuti AS 1 e AS 3, e per contro, i poliziotti ivi in servizio – aggiunge Cara – dovrebbero essere rispettivamente 210 e 158, invece sono 142 ad Oristano e 88 a Tempio Pausania“.

Dati inquietanti che riguardano molti istituti

Dati inquietanti, quelli snocciolati da Cara, che continua: “Situazione grave anche a Badd’e Carros di Nuoro che oltre gli AS1 (tra i quali capimafia e boss della ‘ndrangheta) ospita altri 8 jihadisti altamente pericolosi, o perlomeno quanto quelli sassaresi in regime di AS2. Anche qui a Badd’e Carros si registra una carenza di personale operante del 35%”. E il quadro, prosegue il segretario regionale Uspp, “è completato dalla carenza di agenti nelle colonie penali, Istituti che sono sottovalutati come eventuale pericolo di presenza di potenziali Jihadisti e di “radicalizzazione” sotterranea, ma che invece, vista l’alta concentrazione di popolazione islamica, dovrebbero essere sotto osservazione alla pari degli altri  istituti. Nelle colonie penali, infatti, si registra una carenza di personale che si aggira attorno al 30%. Una realtà drammatica che alimenta, di giorno in giorno, la paura di un serio pericolo sociale, considerato che – come ha ricordato ancora Cara in conclusione della sua allarmante disamina – “la sicurezza all’interno degli istituti, con le carenze riportate, non è proprio massima, ed è aggravata ulteriormente dalla carenza dei Direttori che sono 5 per 10 Istituti penitenziari”. La matematica non è un opinione, del resto: i soggetti pericolosi e malavitosi sono in aumento, a fronte di una gravosa diminuzione degli agenti penitenziari in servizio. Tirare le somme è facile. Almeno quanto inquietante…

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