Sardegna: 2 milioni di euro, ma solo per rifugiati vari. Italiani rivolgersi altrove…

5 Gen 2017 15:04 - di Antonio Pannullo

Prosegue la polemica in Sardegna per il lancio del nuovo bando da parte dell’assessorato al Lavoro regionale: due milioni di euro, ma gli italiani sono esclusi. Il bando è stato pubblicato senza troppi clamori il 30 dicembre, ma già ci sono reazioni da più parti, e non solo politiche. Vediamo esattamente di cosa si tratta: il bando è intitolato “Diamante impresa” e mette a disposizione due milioni di euro, ma solo per immigrati. L’iniziativa, finanziata coi fondo europei, tende a “garantire ai cittadini di Paesi Terzi un supporto qualificato e personalizzato di assistenza e consulenza per la creazione di nuove iniziative d’impresa”. Il progetto prevede “supporto alla creazione d’impresa per gli aspiranti imprenditori” e quello “allo start up delle iniziative imprenditoriali”. Niente male, se non fosse che riguarda solo i soliti richiedenti asilo, rifugiati e quant’altro. iniziativa ha creato tensione e amarezza, perché nell’isola, secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione sfiora il 20 per cento. Invece, per accedere a questo bando, basta che gli immigrati siano residenti in Sardegna da almeno sei mesi. Chi ci è nato non conta. C’è poi da sottolineare che nei centri di accoglienza i clandestini rimangono circa un anno, prima di sapere se la loro domanda di asilo è accolta. Intanto, però, possono accedere a Diamante impresa. Se tra un anno poi la domanda viene respinta, come accade per i tre quarti dei casi, che facciamo? Sicuramente restituiscono i soldi incassati…

Forza Italia: in Sardegna la disoccuoazione è al 20 per cento

La questione è già arrivata in consiglio regionale: gli esponenti di Forza Italia Pittalis e Tocco contestano in una apposita interpellanza l’assegnazione dei due milioni di euro del Fondo socliale europeo 2014-2020 per il bando in questione. «Non siamo contrari a interventi di natura solidale verso i migranti», sottolineano Pittalis e Tocco, come riferisce la Nuova Sardegna. «Certo che il progetto lanciato dalla Giunta è in netto contrasto con la situazione di disagio e sofferenza economica dei lavoratori sardi». Nei giorni scorsi – ricorda ancora il quotidiano dell’isola, edizione di Sassari – contro il bando si erano scagliati altri esponenti dell’opposizione di centrodestra, fra i quali lo stesso coordinatore di Fi Ugo Cappellacci e il consigliere regionale sardista Marcello Orrù. I due esponenti azzurri Pittalis e Tocco, insomma, ritengono che la misura «contrasti con l’attuale condizione di stagnazione economica in Sardegna, schiacciata da una crisi senza precedenti, con la Giunta regionale che latita per gli interventi di sostegno alle imprese isolane e per le azioni di contrasto alla povertà dei cittadini sardi». «Ci saremmo aspettati una promozione della nuova imprenditorialità isolana», aggiungono gli esponenti di Fi, riporta ancora la Nuova Sardegna. «Ci chiediamo se la Giunta abbia la consapevolezza della gravità della situazione sociale in Sardegna». Che guaio insomma nascere col passaporto italiano. Infine, c’è un altro aspetto della questione, come rileva il notiziario online admaioramedia, secondo cui Diamante impresa è una trovata per arginare la disoccupazione non solo dei clandestini ma anche quella delle cooperative e delle associazioni che con questi finanziamenti vedranno aumentare il proprio business dell’accoglienza.

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