Saldi, tutti i “consigli degli acquisti” per i consumatori. A partire dal prezzo

5 Gen 2017 11:49 - di Milena De Sanctis
saldi

Saldi: un’occasione attesa da molti per fare ottimi acquisti a buon prezzo. Ma perché l’aspettativa sia soddisfatta occorre prestare attenzione ad alcune regole fondamentali. In soccorso del consumatore arriva la Federazione del Settore Moda (Fismo) di Confesercenti. Stilata una guida informativa su tutto quello che è utile sapere sulle vendite speciali di fine stagione.

Saldi, il memorandum di Confesercenti

Intanto, dice la Fismo: la vendita di fine stagione (saldo) non ha obbligo di comunicazione al Comune. Poi le condizioni favorevoli di acquisto prospettate al consumatore attraverso il messaggio pubblicitario debbono essere reali ed effettive. Inoltre, i prodotti esposti per la vendita nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio e su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, devono indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico, mediante l’uso di un cartello o con altre idonee modalità; quando siano esposti insieme prodotti identici dello stesso valore è sufficiente l’uso di un unico cartello. Negli esercizi di vendita e nei reparti di tali esercizi organizzati con il sistema di vendita del libero servizio l’obbligo di indicazione del prezzo deve essere
osservato per tutte le merci esposte al pubblico. 

Saldi, occhio al cartellino col prezzo

I dati da esporre nei cartellini sono:  il prezzo originario; la percentuale di sconto; il prezzo finale di  vendita.  Inoltre alle vendite di fine stagione non si applicano le normative relative alle vendite sottocosto: l’esercente, dunque, è libero di vendere i prodotti anche a prezzo inferiore a quello di acquisto. Il commerciante continuerà ad accettare i pagamenti con
carta di credito e pos secondo i termini delle relative convenzioni. E poi, in caso di mancata conformità del bene al contratto (difetti o mancata corrispondenza rispetto alle caratteristiche descritte prima della vendita) il cliente ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione o ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto. Infine, occorre l’impegno a non oscurare completamente le vetrine e
l’impegno alla massima disponibilità e cortesia nei confronti del cliente per eventuali cambi non dettati dall’obbligo di legge. Non esiste difatti il cosiddetto diritto al ”ripensamento” negli
acquisti effettuati in forma diretta. Ciò vale, come è noto, solo nei casi di vendita ”a distanza” eseguita al di fuori dei locali commerciali (ad esempio on line).

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