Rampelli: sabato in piazza la rabbia di un popolo. Non solo sigle e partiti

27 Gen 2017 14:17 - di Stefania Campitelli

Prevede una partecipazione massiccia, tani uomini e donne scenderanno in piazza sabato sotto le insegne di Fratelli d’Italia, esasperati da una situazione insostenibile. Per Fabio Rampelli la pazienza degli italiani è scaduta, il governo Gentiloni, una fotocopia sbiadita di quello di Renzi, va nella direzione opposta ai bisogni dei cittadini, sicurezza, immigrazione, consumi ai minimi storici. «A partecipare al corteo, dal titolo Italia sovrana, non saranno solo i militanti, i simpatizzanti, che pure da tutta Italia si sono mobilitati. Vedremo tanta gente comune, orfana dei partiti e delusi da questa maggioranza», dice il capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio.

In piazza a Roma non solo l’apparato…

Per primi, all’indomani dell’insediamento di Gentiloni, abbiamo lanciato una grande manifestazione di popolo per chiedere di votare subito e far tornare protagonisti gli elettori dopo 3 governi nominati dall’alto. L’adesione della Lega, di una grossa fetta di Forza Italia e di altri partiti e movimenti vicini al centrodestra fanno ben sperare sotto il profilo politico. Ma la novità è rappresentata dall’adesione del popolo delle partite Iva, dei piccoli imprenditori, della famiglie che non arrivano a fine mese. Di molti rappresentanti delle categorie produttive dei sindacati.

Giorgia Meloni si candida a intercettare la rabbia sul modello di Trump che è riuscito a mettere fine al continuismo Obama-Clinton?

Con tutte le differenze del caso, anche in Italia la voglia di dare uno scossone è molto forte. Le anime belle progressiste denunciano, come sempre, una pericolosa deriva populista. Ma il populismo non c’entra. Non sono un trumpista appassionato, credo che il nuovo presidente Usa non abbia la caratura da statista, ma il suo successo dimostra che il popolo americano non ne può più dell’amministrazione dei democratici. “Tutti meno lady Clinton” è il loro messaggio. Anche in Italia sarebbe ora si affermasse un movimento che faccia solo gli interessi del popolo italiano. Fratelli d’Italia dimostrerà di sapere onorare questo impegno, morale prima che politico.

Alle urne subito, è la vostra parola d’ordine. Cosa ne pensa del verdetto della Consulta? È possibile andare a votare in tempi ravvicinati?

Intanto osservo che la sentenza è una bocciatura dell’Italicum e del disegno renziano, non può che farmi piacere. Alcuni vincoli sono coerenti con la nostra proposta di legge; avremmo preferito un premio di maggioranza inferiore mentre condividiamo la necessità di procedere all’attribuzione proporzionale dei seggi se non c’è una maggioranza. Di fronte ai tre poli attuali, le alleanze pre-costituite prima del voto finirebbero per bloccare il lavoro del Parlamento. Il dato più importante però è la possibilità di ritoccare velocemente il sistema elettorale, rendendo omogenei i sistemi di Camera e Senato, e andare al voto subito. Non ci sono più scudi per chi vuole ancora temporeggiare. Gentiloni e Mattarella se ne facciano una ragione. 

Infine le primarie. Ce la farete a convocarle? La Lega è d’accordo ma Forza Italia?

Sono l’unico strumento per selezionare il candidato leader della coalizione, ancora virtuale. Basta con leadership imposte dall’altro. Fratelli d’Italia è pronto, Giorgia Meloni concorrerà come chiunque voglia misurarsi con i numeri. Sulla base di programmi condivisi e alternativi al centrosinistra, ben vengano altri competitor. Berlusconi ha detto di essere d’accordo a introdurre le primarie per legge. Questo è il momento di dimostrarlo.

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