“Obama, vergogna”. Rabbia per la grazia concessa allo spione Manning

18 Gen 2017 9:18 - di Robert Perdicchi

«Mentre io guidavo i miei uomini in Afghanistan, il soldato Manning ci metteva in pericolo consegnando centinaia di migliaia di documenti top
secret a Wikileaks». L’accusa più pesante arriva dal senatore repubblicano Tom Cotton, pochi minuti dopo l’annuncio del presidente uscente Barack Obama di voler  commutare la sentenza di Chelsea Manning che permetterà all’ex analista militare transgender, in prigione dal 2010 e condannata nel 2013 da una corte marziale a 35 anni per aver consegnato a Wikileaks materiale top segret, di uscire di prigione il prossimo maggio. Una pioggia di critiche che è corsa sul web ma alla quale si è unito tutto il partito Repubblicano: «Non capisco perché il presidente provi compassione per qualcuno che ha messo in pericolo la vita delle nostre truppe, dei diplomatici, dell’intelligence e di alleati. Dovrebbe essere trattato come un traditore e non come un martire», ha aggiunto Cotton.

«Da Obama un vergognoso tradimento»

Ancora più forte la condanna del senatore Paul Ryan: «Questo è vergognoso, il tradimento di Chelsea Manning ha messo in pericolo la vita di americani ed esposto alcuni dei segreti più importanti della nazioni», ha detto lo Speaker repubblicano, affermando che si rischia di creare un “pericoloso precedente” e di lanciare il messaggio che “chi compromette la nostra sicurezza nazionale non dovrà pagare per questo”. La Casa Bianca ha annunciato la notte scorsa la riduzione della pena per Manning, che negli ultimi anni ha tentato il suicidio due volte per protestare contro il fatto di essere detenuta in una prigione maschile anche dopo la decisione di cambiare sesso, insieme ad una liste di nuove decisioni di grazia. Tra queste la misure in favore del generale dei marines a riposo James Cartwright, ex vice presidente degli Stati Maggiori Riuniti, condannato per aver mentito durante un’inchiesta su una fuga di notizie.

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