Nuovo crollo a Pompei, ora dicono che è “fisiologico” e che non c’è colpa…

28 Gen 2017 12:22 - di Gabriele Alberti

Nuovo crollo a Pompei, ma nessuno osa criticare Franceschini (tranne il Giornale e pochi altri). Tutti gli articoli che danno conto del cedimento di una parete della casa del Pressorio – la  notizia è è stata data dalla Soprintendenza- sono molto dettagliati nella descrizione del nuovo crollo, ma nessuno che osi criticare Franceschini, che nel 2010 chiese invece la testa dell’allora ministro Bondi quando al governo c’era Silvio Berlusconi. Anzi, era uno dei più agguerriti nel farlo. Il Pd presentò una mozione di sfiducia. Un video che si può benissimo recuperare su Internet mostra l’attuale ministro dei Beni Culturali in un duro intervento a Montecitorio durante il quale chiese la “testa” dell’allora ministro Bondi per la “figuraccia internazionale di Pompei che cadeva a pezzi ad ogni intemperia. Cosa che l’ex ministro fece, anche se il bersaglio numero uno era Berlusconi. All’epoca il trend politico cavalcato dagli oppositori del centrodestra era la similitudine tra Pompei in rovina e il governo in rovina. Oggi non è più così. Sentite come ne 2011 venive percepito il “crollo”.

Il nuovo crollo a Pompei è avvenuto vicino alla Casa del Citarista, cosiddetta perché gli archeologi vi trovarono una statua di Apollo Citarista. Sul posto sono subito arrivati i tecnici della Soprintendenza e i carabinieri. “Nel corso dei sopralluoghi del personale di custodia di questa mattina – si legge in un comunicato della Soprintendenza – è stato rilevato il cedimento di una porzione di muro di circa 1,5 mq, pertinente alla parete non affrescata di un cubicolo che affaccia sull’atrio di una domus chiusa al pubblico, nota come la casa del Pressorio di terracotta, posta sulla via dell’Abbondanza al civico 22 (Insula IV) della Regio I. Sono in corso i sopralluoghi dei tecnici e dei carabinieri di Torre Annunziata per le verifiche del caso”. Il direttore generale Massimo Osanna parla di “un evento fisiologico in un’area dove ancora non ci sono stati interventi”. Non si tratta di chiedere la testa di nessuno e lasciamo ad altri il vizio di farlo, ma non si può notare la “schizofrenia” politica: il sito archeologico di Pompei è unico, straordinario, merita il massimo della cura e della prevenzione, qualunque governo sia in sella. È altrettanto vero che, se incuria c’è stata, o la si ravvisa sempre o mai: Pompei e la sua integrità sono una priorità per tutti e il predecessore non può essere più colpevole del successore. O no? 

 

 

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