Meningite, un nuovo caso a Ravenna. Gli esperti: «Non si faccia allarmismo»

5 Gen 2017 15:03 - di Eleonora Guerra
batterio killer

Un nuovo caso di meningite si è registrato martedì 3 gennaio. Un uomo è stato ricoverato in condizioni critiche a Ravenna. Il quarantenne, residente in Calabria, si era sentito male mentre era ospite di parenti a Gambettola per le vacanze natalizie. Portato in terapia intensiva con la febbre alta, è stato sottoposto alle analisi del caso, che nel suo sangue hanno identificato la presenza di meningococco di tipo y.

Meningite a Ravenna: avviati controlli e profilassi

Immediatamente è scattata la rete di controlli per ricostruire gli spostamenti del paziente e sottoporre a profilassi le persone con cui è entrato in contatto. Il meningococco in questione, ha inoltre spiegato la Ausl Romagna, è uno dei 4 sierotipi contenuti nel vaccini. Non è invece contagiosa la meningite che ha colpito una donna di 51 anni ricoverata il 4 gennaio all’ospedale di Avezzano. Si tratta, infatti, hanno spiegato i medici, di Listeria monocytogenes, una forma rara e non trasmissibile. Le condizioni della donna sono però critiche: è in prognosi riservata e viene trattata con terapia antibiotica. E non è contagiosa nemmeno la bimba ricoverata a Padova sempre nella serata dal 4: la piccola è affetta da meningite pneumococcica, che non richiede quindi alcuna profilassi.

Gli esperti: «Incidenza normale, tranne che in Toscana»

Nonostante i nuovi casi di meningite, comunque, secondo gli esperti, «la situazione epidemiologica nel nostro Paese è in linea con la consueta incidenza della malattia, tranne che per la Regione Toscana dove sono stati intrapresi interventi straordinari di prevenzione». A sottolinearlo è stata una nota congiunta della Società italiana di igiene e medicina preventiva (Siti), della Società italiana di pediatria (Sip), della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) e della Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp).

I medici: «Per i vaccini seguire le indicazioni delle Asl»

I medici hanno però anche ribadito «la necessità di aderire alle normali campagne di immunizzazione previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale rivolte a bambini e adolescenti, mentre per gli adulti va evitato un indiscriminato ricorso ai centri vaccinali, ma vanno seguite le indicazioni delle strutture sanitarie locali e vanno eventualmente effettuate valutazioni caso per caso con il proprio medico di fiducia in funzione di particolari esposizioni». I medici, inoltre, hanno auspicato che «le Regioni provvedano rapidamente a investire risorse umane nelle aziende sanitarie per fornire un servizio adeguato ai cittadini, soprattutto in previsione dell’imminente implementazione del nuovo calendario vaccinale nazionale che rappresenta un elemento fondamentale per la protezione della salute dei cittadini».

L’Aifa: «Non c’è emergenza, le dosi ci sono»

E a ribadire che «non c’è nessuna emergenza meningite» è stato il direttore dell’ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell’Aifa, Domenico Di Giorgio, spiegando anche che la richiesta dei vaccini «è aumentata, ma la situazione è assolutamente tranquilla». «I vaccini ci sono, non c’è emergenza, vanno tranquillizzati tutti», ha aggiunto ancora Di Giorgio all’Adnkronos Salute, sottolineando però che la richiesta di vaccini «in certe aree, quelle in cui si sono verificati i casi di meningite, è triplicata, quintuplicata».

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