Mea culpa di Minniti. «La parola sicurezza è anche nostra…»

7 Gen 2017 15:18 - di Gloria Sabatini

Destra contro sinistra… Giorgio Gaber inorridirebbe. Al gioco, vecchio e antistorico, di interpretare la realtà secondo gli schemi di un tempo non resiste neppure una persona intelligente, colta e, pensavamo, “al di sopra” degli stereotipi culturali, come Marco Minniti. Il ministro dell’Interno, in una lunga intervista a L’Espresso, si lascia scappare la dichiarazione “la sicurezza è di sinistra”. Al di là del titolo un po’ forzato scelto dal settimanale (in edicola domenica 8 gennaio), Minniti osserva che i temi della sicurezza sono nel dna della sinistra. Anche se non sembrerebbe proprio.

Minniti: la sicurezza è di sinistra

«Da tempo ho un’idea – dice il ministro dem – quella di sfatare il tabù che le politiche di sicurezza siano “par excellence” di destra. È vero che spesso un impulso securitario nella società e nell’opinione pubblica produce uno spostamento a destra dell’elettorato, ma sono da sempre convinto che la sicurezza sia pane per i denti della sinistra». Pane per i denti. In fondo è un’autocritica, quella del ministro del governo Gentiloni, una sfida lanciata alla sua stessa parte politica perché faccia propri i temi della sicurezza e dell’ordine. Argomenti che – è innegabile – la destra storica e politica ha sempre guardato con particolare attenzione e impegno contrastando il verbo progressista, che per anni si è baloccata a ironizzare sulla “destra degli sbirri” e dell’ordine pubblico. Temi che adesso l’inquilino del Viminale vuole recuperare. Forse è obbligato a farlo,  per la sua missione istituzionale e per l’emergenza criminalità e l’escalation del terrorismo. Il passo falso nasconde l’intramontabile tentazione di strattonare visioni e strategie a seconda di un certo tornaconto (anche elettorale). Lo stesso è avvenuto con i  temi della riscoperta dell’identità nazionale smarrita e della difesa della patria, declinati dalla destra in tempi non sospetti e poi cavalcati con leggerezza dalla sinistra storicamente internazionalista e apolide.

Meloni: questi sono senza vergogna

L’equazione sicurezza uguale sinistra ha destato qualche perplessità e critica. Giorgia Mel0ni, tra i primi, si è accorta che qualcosa non torna nelle parole di Menniti. «Il governo Pd perde il premier Renzi, ma non il vizio di raccontare balle – scrive su Facebook – sentite cosa ci viene a raccontare il nuovo ministro dell’Interno Minniti: “sicurezza è una parola di sinistra”. Questi sono veramente senza vergogna». E giù le prove. «La sinistra ha fatto cinque indulti mascherati in quattro anni, ha depenalizzato una serie di reati, ha ridotto i tempi di permanenza in carcere, ha fatto entrare 500 mila clandestini che vanno a zonzo per le nostre città, non consente la legittima difesa neanche dentro la propria casa. La sinistra al governo è la pacchia di ladri e delinquenti, sempre schierata a difesa dei diritti dei carnefici e mai dei diritti delle vittime. No caro Minniti, “sicurezza” non è una parola di sinistra»

 

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