La sinistra francese: AAA cercasi urgentemente candidato anti-Le Pen

27 Gen 2017 15:46 - di

La sinistra francese cerca disperatamente un candidato in grado di affrontare Marine Le Pen, ma non ci sono concorrenti entusiasmanti. Manuel Valls e Benoit Hamon sapranno domenica chi di loro sarà il candidato socialista, o meglio della Belle Alliance Populaire, per le presidenziali di aprile. I due candidati si affronteranno al ballottaggio delle primarie di sinistra dopo aver eliminato cinque concorrenti al primo turno, domenica scorsa, quando Hamon ha peraltro realizzato a sorpresa il sorpasso rispetto a Valls. L’ex premier rappresenta l’ala destra del partito, il suo avversario l’ala sinistra. Valls ha difeso le scelte più impopolari dell’esecutivo Hollande, Hamon ne era uscito dopo aver polemizzato con la linea del governo. Diversi i punti su cui i due sono distanti, tra gli altri quello dell’Islam radicale, rispetto al quale secondo l’ex premier Hamon sarebbe ambiguo. Valls vuole che il voto di domenica “sia una sorta di referendum a favore del concetto di laicità che deve essere il nostro. Il mio progetto, non è cattolico, non è ebreo, non è musulmano. È di sinistra, è repubblicano”. Ma il tema su cui i due candidati si sono forse più divisi, e anche quello che ha fatto più discutere durante le primarie, è il tema del reddito universale. L’idea parte dalla convinzione di Hamon che i posti di lavoro siano inesorabilmente destinati a diminuire per l’insufficiente crescita delle economie occidentali e lo sviluppo dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. Questo rende indispensabile istituire il reddito universale. Prospettiva respinta da Valls, secondo il quale la piena occupazione resta a portata di mano se verranno adottate le misure appropriate.

Hamon e Valls le due bandiere della sinistra francese

Nato il 26 giugno 1967 a Saint-Renan, figlio di un ingegnere e di una segretaria, Benoit Hamon, ex deputato europeo (2004-2009), ex portavoce del Partito socialista (2008-2012), esponente dell’ala sinistra del PS, è favorevole ad un forte intervento dello stato in economia e a un reddito universale. Sostenitore di una limitazione della libertà di scambio e della nazionalizzazione degli istituti bancari, punta ad una nuova forma di economia sociale e solidale. Sostiene l’idea della pensione a 60 anni, promette l’abrogazione della legge sul lavoro se viene eletto. È stato ministro con delega per l’Economia sociale e solidale e il consumo nei due governi di Jean-Marc Ayrault. Nel 2014 viene nominato ministro dell’Istruzione da Valls. Dà le dimissioni in
agosto dopo aver preso posizione contro la linea economica del governo. Da quel momento diventa con Montebourg figura emblematica del
movimento della “fronda del PS”. Quando si candida per le primarie, nel mese di agosto scorso, pochi credono che abbia la possibilità di essere designato candidato. A fine settembre va negli Stati Uniti per incontrare Bernie Sanders: “Sanders è riuscito – dirà poi – parzialmente ma in modo forte a porre nuovamente la questione sociale al centro della campagna dei democratici. Come lui ritengo sia necessario procedere ad una svolta nella linea economica e sociale del Partito democratico americano e dei partiti socialdemocratici europei”. Manuel Carlos Valls Galfetti è nato il 13 agosto 1962 a Barcellona, da padre spagnolo, pittore di professione, e madre svizzera, istitutrice. Cresciuto in Francia, viene naturalizzato nel 1982, durante gli studi alla facoltà di Tolbiac, a Parigi. Vicino a Rocard, nel 1997 diventa consigliere per la comunicazione di Lionel Jospin a Matignon. Sindaco di Évry dal 2001 al 2012, quindi direttore della comunicazione di François Hollande per la sua campagna presidenziale, prima di approdare sulla poltrona di ministro dell’Interno. Nel 2014 succede a Jean-Marc Ayrault alla guida del governo. Valls si era già cimentato con le primarie socialiste nel 2011 per incarnare l’ala destra del partito. Aveva raccolto meno del 6% dei voti. Prima di candidarsi, questa volta ha atteso che Hollande rinunciasse ad un secondo mandato.

(foto: Deutsche Welle)

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