Gasparri: Rai, è vera emergenza. E Campo dall’Orto fa come Badoglio…

5 Gen 2017 17:38 - di Giovanni Trotta

“La guerra continua. Come Badoglio, il dg Rai Campo Dall’Orto fa proclami indifferente alla realtà fallimentare
che lo circonda. Gliela ricordiamo noi. La Rai chiuderà il bilancio con 70 milioni di perdite, nonostante il pieno sostegno del governo e il canone in bolletta. Ci sono stati disastri clamorosi come Politics, i programmi di Veltroni, i flop di Nemo e tante altre trasmissioni andate male. Il piano Verdelli è stato bocciato ed è costato solo i lauti stipendi di tutta la struttura creata appositamente per questo inutile sforzo. L’Anac ha bombardato la Rai con una serie di contestazioni alle quali il dg e l’azienda non hanno ancora risposto. Non è stata ancora rinnovata la concessione ne’ è stato fatto il contratto di servizio”. Lo denuncia il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

La Rai chiude con 70 milioni di perdita

“La Rai – continua Gasparri – naviga a vista, guidata da una persona irresponsabile. Questa colpa si estende ai vertici di governo e di sotto governo, con sottosegretari che si sono dimostrati assolutamente distratti di fronte a questo disastro. Renzi si è occupato attraverso i suoi addetti stampa di incrementare solo la sua presenza in tv e l’occupazione stessa della Rai con persone amiche. È stata rimossa una brava giornalista come Berlinguer dal Tg3 perché non renziana e oggi la devono chiamare in servizio per porre riparo ai disastri di Rai Tre“. “Chiediamo – conclude Gasparri – quindi l’immediata audizione congiunta in Vigilanza del dg Rai e del Cda che ha bocciato il piano Verdelli. È tempo di una discussione trasparente negli organi parlamentari che secondo la Corte costituzionale rappresentano l’unico luogo di garanzia e di rispetto del pluralismo nel servizio pubblico. Siamo a un’autentica emergenza. Dobbiamo salvare la Rai da se stessa e da alcuni incapaci che hanno dimostrato totale inadeguatezza. FI attende nelle prossime ore la conferma di questa riunione. Altrimenti troveremo altri luoghi e modi per discutere con quanti hanno a cuore il futuro della Rai”.

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