Garlasco, si va verso il proscioglimento di Andrea Sempio. Ma i dubbi restano..

7 Gen 2017 10:31 - di Monica Pucci
Il giallo è durato solo due settimane? O Alberto Stasi può ancora sperare? Al momento filtrano solo indiscrezioni: andrebbe verso una richiesta di archiviazione per Andrea Sempio la nuova indagine sul delitto di Chiara Poggi, secondo fonti che trapelano dalla Procura di Pavia: questo a causa della difficoltà di verificare se il Dna estrapolato dalle unghie di Chiara sia compatibile con quello dell’amico di Marco Poggi (fratello della vittima), ora indagato. Eppure proprio Marco avrebbe raccontato agli inquirenti che Andrea Sempio, residente anch’egli a Garlasco, in più occasioni era andato a casa sua, nei mesi precedenti il delitto di Chiara, sia nella primavera che nell’estate del 2007. E che, come racconta il Corriere, i due amici “rimanevamo nella saletta della televisione ubicata al piano terra oppure salivamo al primo piano all’interno della camera da letto di Chiara per utilizzare il suo computer”. 
 

Garlasco, sul Dna trovato su Chiara Poggi non c’è certezza

Quei verbali degli interrogatori a cui fu sottoposto durante le indagini il fratello della vittima, Marco, amico di Sempio, pesano non poco sulla riapertura delle indagini sul delitto della ragazza, per il quale è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi. Ma non basta: la difficoltà di ricostruire il Dna e di accertarne la provenienza farebbero propendere per un’archiviazione del nuovo filone di indagine su Andrea Sempio. Tutto ciò a dispetto della consulenza dell’ esperto nominato dalla difesa di Stas, il biologo forense Pasquale Linarello, che aveva portato a ritenere che il Dna estrapolato dalle unghie della giovane donna uccisa quasi 10 anni fa sia “perfettamente compatibile” con quello di Sempio. Non cambia la posizione della famiglia di Chiara Poggi: «Per noi vale solo la sentenza della Corte di Cassazione, quella con cui Alberto Stasi è stato riconosciuto il responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi e condannato a 16 anni di carcere», continua a ripetere la madre. 

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