Equitalia, sconti o bluff? Ecco tutte le trappole della rottamazione di Renzi

14 Gen 2017 14:47 - di Luca Maurelli
Equitalia

La rottamazione di Renzi? Quella politica è già fallita, anzi, ha funzionato solo per il diretto interessato, alla rovescia. Ma anche quella fiscale non è che se la passi troppo bene. Il “condono” mascherato proposto ai contribuenti da Equitalia si sta rivelando un percorso a ostacoli che nasconde diverse insidie a chi voglia approfittare degli sconti su interessi e more di debiti contratti negli anni scorsi: Equitalia dovrebbe chiudere entro luglio ma entro marzo si chiudono i termini per presentare le richieste di rottamaqzione delle cartelle ed entro maggio deve rispondere a tutte le istanze e ai successivi ricorsi. Un bel pasticcio, visti i tempi strettissimi. E non a caso già si parla di una proroga del passaggio di Equitalia ad Agenzie delle entrate o di un semplice cambio di nome inizialmente solo formale. Una cosa è certa: i dipendenti di Equitalia sono certi di non cambiare neanche scrivania…

I dubbi del governo sulla rottamazione di Equitalia

Renzi non c’è più e al ministero dell’Economia si lavora a dei correttivi al decreto che chiudeva Equitalia: in particolare se ne sta occupando il sottosegretario Morando, ma scalpita anche la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, insidiata nel suo ruolo dall’attuale direttore di Equitalia… Di fatto la rottamazione delle cartelle sta rendendo difficile proprio la rottamazione di Equitalia, un ente che avvia un processo ma non può portarlo a termine. In pratica, loro fanno i calcoli, loro dicono sì o no, loro emettono i bollettini, loro magari si sbagliano e devono fronteggiare dei ricors. E e loro spariscono o cambiano nome…

Ma conviene la rottamazione?

Ma regna grande confusione anche  tra clienti e commercialisti, perché la rottamazione è di fatto un appuntamento al buio, una scommessa che da soli non si vince. Se è vero, infatti, che 100mila persone hanno già aderito al condono è anche vero che quasi sempre sono passati da un consulente o da un commercialista (come già era accaduto per la presunta, molto presunta, semplificazione del 730 fai da te), il tutto pagato a caro prezzo (almeno 50 euro di spese per accedere agli estratti conto, più l’onere della richiesta in base all’importo da rottamare) perché è impossibile da soli capire a quanto ammonti lo sconto sulle proprie cartelle: allo sportello Equitalia nessuno te lo dice, non sono tenuti, o se te lo dicono non c’è ufficialità, non esiste un menù – ecco quanto ci devi, ti conviene – ma ti dicono di fare il Da1…

Un’adesione al buio?

In effetti per aderire va presentato il Da1, con cui  si indica il numero di cartella (i numeri delle cartelle) e, successivamente, Equitalia ti invierà il “conto”. Quindi tu saprai se ti conviene solo dopo aver aderito… Il contribuente, per conoscere prima l’importo “scontato” di interessi di mora e sanzioni, può chiedere agli sportelli Equitalia i cosiddetti “estratti di ruolo” che lo riguardano. Ma sono, gli estratti di ruolo, documenti di difficile interpretazione: tantissimi codici da decriptare e, per chi non è esperto della materia, è facile commettere errori. Ad esempio, la confusione tra gli “interessi di legge”, gli eventuali “interessi di rateazione” (se c’è un rateizzo in corso) e gli “interessi di mora”. Solo questi ultimi, gli “interessi di mora”, sono eliminati per effetto della “definizione agevolata” nelle multe, per esempio…

I paradossi del condono

Il paradosso ulteriore è che chi ha saltato anche una sola rata entro dicembre (e magari ne ha pagate tante altre prima…) non può fare il condono, ma chi non ha mai aderito al rateizzo e quindi non ha mai pagato neanche una rata della sua cartella può aderire entro marzo: insomma, chi più evade più viene premiato… E chi ha un contenzioso aperto davanti al giudice? Se aderisce al condono perde il diritto ad avere ragione, rinuncia a una sentenza anche favorevole. Intanto i giudici, invece di accelerare le sentenze per aiutare i contribuenti a decidere cosa fare, stanno valutando una sospensione dei processi tributari per verificare se i contribuenti (pur avendo ragione!) aderiscono al condono…

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *