4 supplenti in 4 mesi: ecco un tipico esempio della “Buona scuola” di Renzi

26 Gen 2017 14:54 - di Giulia Melodia

Quattro supplenti in appena 4 mesi: ecco come funziona la “Buona scuola” renziana. E succede a Roma, nella capitale, dove questo caso è esploso, e molti altri sono sommersi o comunque negati da una comunicazione che, a riguardo, funziona a corrente alternata. Ma tant’è: nel popoloso quartiere romano Montagnola, in neppure cinque mesi genitori e alunni hanno assistito inermi a una girandola di supplenti dall’inizio dell’anno. 

4 supplenti in 4 mesi: ecco la “Buona scuola”

O meglio: da settembre, dal primo giorno di lezioni, gli studenti di terza elementare della scuola capitolina, hanno dovurto far fronte a una serie di avvicendamenti che li hanno ridotti a non capire più a chi dovenao chiedere spiegazioni, compiti e correzioni. Dal primo giorno dell’anno scolastico, ad esempio, hannop dovuto fare a meno dell’insegnante di matematica, titolare della cattedra, in congedo per maternità.  E fin qui nulla da dire: «Ma a non essere mai stata presente – spiegano i genitori degli alunni – è anche la supplente scelta per sostituirla, che ha inviato all’istituto una serie di certificati medici». Così, in un carnet ricco di forfait e avvicendamenti, smistamenti per le varie aule e assenze ingiustificate, in questi mesi i bambini hanno cambiato ben 4 supplenti, l’ultimo arrivato proprio qualche giorno fa. E ovviamente, anche in questo caso, non si sa fino a quando quest’ultimo incaricato, resterà con loro. Insomma, ormai è chiaro: anche se l’assenza delle insegnanti è legittima, di fatto i bambini stanno subendo – e ininterrottamente – le conseguenze di questo “vuoto”.

Una giostra di avvicendamenti che disorienta gli alunni

Un vuoto ciclico, che si ripete con matematica certezza _ alemno un calcolo matematico,  in quell’aula, è stato possibile farlo – da quando è iniziato l’anno: ujna realtà di disagio e smarrimento che ha fatto dire ai bambini di questa sfortunata classe: «Andiamo a scuola la mattina e non sappiamo chi ci sarà dietro la cattedra». Una denuncia di cui hanno rincarato la dose i genitori degli sfortunati scolari: «Sembra che a nessuno importi il fatto che i nostri figli, oltre a non avere continuità nell’insegnamento, siano destabilizzati da questo continuo cambiamento: non fanno in tempo a entrare in sintonia con il maestro di turno, che se ne va. Perché ogni supplente, di fronte all’incertezza della durata dell’incarico, alla proposta di supplenze annuali sceglie naturalmente la situazione che gli assicura un incarico più lungo». E così, via.

La denuncia dei genitori, la replica della preside “reggente”

Altra giostra, altro giro: e così, arrivati fin dal dirigente scolastico, i genitori indignati hanno provato a chiedere, almeno, se fosse possibile «prendere in mano la situazione per assicurare a questi bambini un insegnante in grado di arrivare fino alla fine dell’anno». La reggente della scuola, però, a richieste e preghiere non ha potuto far altro che rispondere che in questo momento l’istituto è in attesa di un nuovo dirigente, e che pertanto lei «avrebbe preferito non intervenire». Eppure, già dalla prima elementare la maestra titolare della cattedra di matematica di questa sfortunata classe, andata poi in pensione lo scorso anno, aveva provocato una situazione simile e i bambini avevano cambiato una serie di supplenti. «Le cose erano andate meglio lo scorso anno, in seconda elementare, quando la stessa supplente aveva iniziato e finito l’anno scolastico – raccontano ancora i genitori –; insegnante che, tra l’altro, è stata immessa in ruolo quest’anno nello stesso istituto. Noi abbiamo provato a chiedere alla dirigente che venisse assegnata alla nostra classe, ma non abbiamo capito il perché non sia stato possibile. E ora ci ritroviamo di nuovo così». Così, nelle condizioni in cui ci ha messo questa tanto reclamizzata riforma della Buona scuola, che tutto si rivela essere, tranne che Buona…

 

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