Siria: Assad evacua i profughi, l’Isis brucia i pullman. E l’Onu fa polemica

19 Dic 2016 17:06 - di Giovanni Trotta

Ieri è toccato agli sciiti dei villaggi di Fuaa e Kefraya, provincia di Idlib. I pullman che avrebbero dovuto portarli in salvo sono stati attaccati e bruciati dai ribelli antigovernativi e così altre centinaia, forse migliaia, di civili sono rimasti prigionieri della partita estenuante di tutti contro tutti che si gioca sull’evacuazione di Aleppo est. La tv di Stato siriana ha annunciato la ripresa dello spostamento di gruppi di ribelli e delle loro famiglie sotto la supervisione della Croce Rossa internazionale e della Mezzaluna Rossa siriana dopo lo stop degli ultimi due giorni. Ma l’accordo su Aleppo, di cui lo sgombero degli abitanti di Fuaa e Kefraya è parte, sembra di nuovo a rischio. Anche perché l’Onu, da sempre schierata contro il legittimo governo siriano e a favore dei terroristi, vuole inviare non meglio precisati “osservatori”, di cui non si capisce la funzione, giacché c’è la Croce rossa e la Mezzaluna rossa. La risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu per inviare osservatori ad Aleppo è «solo un nuovo aspetto della incessante propaganda contro la Siria e la sua battaglia contro i terroristi», ha giustamente detto l’ambasciatore di Damasco al Palazzo di Vetro, Bashar al Jafaari, dopo il voto unanime dei Quindici.

Nonostante l’Onu l’evacuazione ad Aleppo prosegue

«Questa mattina, tutti i 47 bambini rimasti intrappolati in un orfanotrofio nella zona orientale di Aleppo sono stati portati in salvo. Alcuni di loro erano in condizioni critiche, feriti e disidratati»: lo ha reso noto Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per Medio Oriente e Nord Africa. «L’evacuazione di questi orfani, e anche di altre migliaia di bambini nei giorni passati da Aleppo Est, è un barlume di speranza in mezzo a una grigia realtà per i bambini siriani. La loro partenza in sicurezza è una testimonianza degli implacabili sforzi degli operatori umanitari sul campo, che lavorano 24 ore su 24 per i bambini e le loro famiglie» ha aggiunto, precisando che però «molti bambini vulnerabili, compresi altri orfani e bambini separati dalle loro famiglie, rimangono ancora bloccati nella zona orientale di Aleppo e hanno bisogno di protezione, subito”. E altre 1.000 persone sono state evacuate questa mattina, dopo forti ritardi, dalle ultime aree controllate dai terroristi ad Aleppo: lo hanno reso noto fonti mediche, secondo quanto scrive Al Arabiya che cita la stampa internazionale. In contemporanea con la ripresa del trasferimento dei civili da Aleppo Est, altri dieci autobus hanno portato in salvo stamane i civili asserragliati nei villaggi sciiti di al-Foua e Kefraya, assediati dai miliziani anti-Assad. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. L’evacuazione dei feriti e di altri civili da questi due villaggi sciiti era una pre-condizione, posta dal governo di Damasco e dai suoi alleato russi e sopratutto iraniani, per completare le operazioni di sgombro da Aleppo Est.

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