Nuovo fango su Trump. La Cia: Mosca lo ha aiutato a vincere. E lui: «Balle…»

10 Dic 2016 11:00 - di Stefania Campitelli

Non si arrendono all’evidenza. La campagna elettorale Usa è finita ma il fronte democratico continua a infangare Donald Trump. L’ultimo teorema uscito dal cilindro è la regia di Mosca dietro la vittoria del tycon contro Hillary Clinton. La Cia, in una valutazione segreta ordinata da Barack Obama, avrebbe concluso che la Russia è intervenuta nelle elezioni Usa per aiutare Trump a vincere la presidenza,  più che per minare solo la fiducia nel sistema elettorale americano. Lo scrive il Washington Post, citando fonti informate sulla vicenda.

Ancora fango su Trump

Gli 007 Usa avrebbero individuato persone legate al governo russo che hanno fornito a Wikileaks migliaia di e-mail hackerate ai danni del partito democratico e del presidente della campagna di Hillary Clinton, John Podesta. Nonostante Obama avesse promesso a Trump un cambio della guardia “soft”, ha poi ordinato ai servizi un’inchiesta sui presunti cyber attacchi dei russi prima del voto americano. Proprio l’ex presidente Usa, accusato in passato dalla destra di non tener testa a Putin con sufficiente vigore, un mese prima del voto aveva denunciato apertamente le interferenze russe sul voto, minacciando ritorsioni. E ora, prima di lasciare le chiavi della Casa Bianca all’avversario, ha ordinato alla Cia un rapporto completo sull’«hackeraggio» delle elezioni da parte dei russi. In queste ore il Wahsington Post ha pubblicato le prime indiscrezioni di un rapporto dell’«intelligente» a un gruppo di parlamentari. I servizi segreti sostengono che Mosca non solo ha interferito nelle elezioni americane, ma ha cercato di aiutare Trump fornendo a Wikileaks le email rubate a Hillary Clinton e ai suoi collaboratori. E il New York Times ha aggiunto  che l’intelligence Usa ha le prove che gli hacker russi avrebbero raggiunto i server del partito repubblicano, senza però diffondere dati o email compromettenti nelle settimane calde delle elezioni Usa.

 

Obama non si rassegna alla sconfitta

Ancora una volta, come nella interminabile campagna elettorale, Trump, accusato di tutto il male possibile, è passato al contrattacco. Alle accuse raccolte dalla stampa il presidente Usa ha risposto che si tratta di fantasie. «Della Cia – si legge nella nota del team – fanno parte le stesse persone che dicevano che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa. Le elezioni si sono concluse… è ora di guardare avanti e “Rifare grande l’America», ha concluso Trump citando lo slogan della sua campagna elettorale. Intervistato dalla rivista Time. Trump  è tornato a giudicare privi di fondamento i rapporti dei servizi segreti sulle interferenze russe nella campagna elettorale Usa: «Semplici manovre a fini politici interni».

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