L’influenza colpisce duro: già mezzo milione di italiani sono a letto

10 Dic 2016 8:48 - di Paolo Sturaro

Mezzo milione di italiani sono stati già allettati dall’influenza stagionale, circa 115mila solo nella passata settimana. E mentre i dati registrano una sempre maggiore diffusione del virus, gli esperti ricordano che ci sono ancora 20 giorni di tempo per potersi vaccinare gratuitamente se si rientra nelle categorie a rischio, ovvero over 65, operatori sanitari, donne incinta e malati cronici.

Solo il 55 per cento degli anziani si vaccina

In Italia, infatti, solo il 55 per cento degli anziani si vaccina contro l’influenza, poco più di uno su due. «Si prevede che il picco del contagio nel periodo natalizio ma c’è tempo fino al 31 dicembre per effettuare un’adeguata prevenzione», dichiara Michele Conversano, presidente HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo. Nella settimana dal 28 novembre al 4 dicembre 2016, riporta InfluNet, il bollettino di sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), i casi sono stati circa 115mila, 20mila in più della settimana precedente e per un totale di circa 469.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza stagionale 2016/17. Il valore dell’incidenza totale è pari a 1,89 casi per mille assistiti. 

I bambini colpiti dall’influenza

Tra i bimbi sotto i 4 anni, la fascia più colpita dall’influenza, si registrano quasi 6 casi su mille. Come preannunciato, l’incidenza si conferma «lievemente superiore a quello delle precedenti stagioni influenzali». A sollevare le preoccupazioni degli esperti però sono i numeri di chi non si vaccina. I dati del Rapporto Ocse hanno registrato in Italia un calo di circa il 10 per cento delle vaccinazioni antinfluenzali tra gli over 65 dal 2004 e al 2014. Sul fronte polmonite, malattia infettiva spesso correlata all’influenza, non va meglio. Secondo lo studio PneuVue condotto dall’Ipsos su 9mila adulti europei, il 95% degli intervistati dichiara di sapere cosa sia, ma solo l’1% sa che la malattia è responsabile di più del doppio dei decessi rispetto agli incidenti d’auto e solo il 20% sa che esiste un vaccino. Di fatto, circa l’80% sottovaluta questa malattia che provoca circa 9.000 decessi l’anno. “

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