L’allarme del Ministro Carlo Calenda: “Bolloré può bloccare Mediaset”

28 Dic 2016 8:25 - di Redazione

Carlo Calenda – intervistato da “la Stampa” – vede nel 2017 «l’anno in cui dobbiamo salvare i nostri Paesi dai populismi», perché in pericolo c’è l’Europa e il destino di chi ambisce a riformare per crescere. Poi ci sono i casi italiani del momento, Alitalia e Mps da salvare, e anche Mediaset da tutelare dall’offensiva di Bollore: «C’è il rischio che si faccia questa operazione per paralizzare la governance di una azienda importante in un settore delicato».

Mediaset, l’allarme di Carlo Calenda

E’ una sfida globale, convinto com’è che i governi debbano superare «la paura della modernità» e battere chi predica «la fuga dalla realtà come Beppe Grillo». Ministro Calenda, che Paese è quello in cui lo Stato salva una banca, le banche salvano la compagnia di bandiera e il colosso privato della tv rischia di diventare straniero? «Possono sembrare circostanze straordinarie, ma non lo sono. L’Italia interviene m una banca mentre altri Paesi, in epoche precedenti, sono intervenuti sull’intero sistema. Lo abbiamo fatto dopo esserci rivolti al mercato e perché si trattava del terzo istituto del Paese: non potevamo esporre clienti e risparmiatori al rischio di una risoluzione. Alla fine siamo stati quelli che più hanno aderito alla sostanza delle regole europee». un bene o un male? «Si può discutere se sia bene o male. Ma non sul fatto che non si tratta di una anomalia». Il governo ha stanziato 20 miliardi. Possono saltare i parametri sui conti pubblici negoziati con l’Europa? «La procedura che ha portato all’intervento pubblico è stata seguita passo-passo dalla Commissione. L’intervento principale è considerato fuori dal Patto di Stabilità. Ci saranno maggiori interessi, ma è una cifra contenuta. Oltretutto, è una “una tantum” che non pesa sulla dinamica del deficit strutturale».

Mediaset: “Tutto molto opaco e le intenzioni poco chiare”

La manovra di Vivendi su Mediaset vi da dei pensieri. «Dobbiamo rispettare le regole del mercato, accettare il caso spesso positivo e normale che uno straniero acquisti una azienda italiana. Ciò che non è normale, però, è come si sono verificati i fatti sinora. E’ stato tutto molto opaco e le intenzioni poco chiare». Dunque non vi piace. «Il governo ha sui metodi di questa operazione un parere negativo, anche se questo non vuoi dire che intendiamo stravolgere le regole del mercato. O che ci sarà un intervento pubblico».

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