«Italia perdonaci»: il Brasile chiede scusa per la morte del turista italiano

10 Dic 2016 16:38 - di Giovanni Trotta

«Italia perdonaci»: un cartello e un tricolore piantati sulla spiaggia di Copacabana, all’altezza dell’Avenida Princesa Isabel, ricordano l’uccisione di Roberto Bardella, 52 anni, di Jesolo, nella favela carioca Morro dos Prazeres. L’improvvisato memoriale in ricordo del turista ucciso giovedì scorso è stato realizzato dall’associazione “Rio de Paz”, non nuova a queste iniziative volte a denunciare l’escalation di violenza nelle metropoli brasiliane. Sui social network, intanto, molti brasiliani hanno espresso cordoglio per la morte di Bardella e e si sono scusati con Rino Polato, il cugino della vittima scampato all’agguato. «Sono costernata per quello che è successo e per la sua perdita. Sfortunatamente, questa è Rio de Janeiro: bella, ma assassina», ha scritto una ragazza su Facebook. «Mi dispiace molto, come brasiliana ripudio questo tipo di violenza. Il nostro Paese è bellissimo ma quando accadono questa cose a fratelli di altri Paesi, ci sentiamo molto abbattuti. Noi che abitiamo qui soffriamo», scrive un altro utente Fb.

Brasile,  numerosi arresti per il delitto

La giudice Maria Izabel Pena Pieranti, che ha firmato il mandato di custodia in carcere per i sette presunti responsabili dell’omicidio di Bardella, ha scritto che il crimine macchia l’immagine della città. «Questo orrendo crimine ha macchiato ancora una volta l’immagine della città e del Brasile, che ostenta allarmanti indici di criminalità urbana. Come cittadina e come magistrato, mi vergogno ogni volta che succedono episodi come questo», ha scritto la giudice carioca. Emerge intanto dalle indagini che all’agguato contro i due motociclisti italiani avrebbe partecipato anche Claudio Augusto dos Santos, detto Jilò, uno dei capi del narcotraffico della favela, uscito dal carcere il mese scorso. Alle indagini partecipa anche il rappresentante italiano dell’Interpol in Brasile, Roberto Donati, che ha elogiato il lavoro degli investigatori brasiliani. «Il lavoro fatto in collaborazione è stato spettacolare ma non possiamo ancora dire che sia concluso. C’è stata tuttavia una risposta immediata che ha permesso di chiarire i fatti e identificare i criminali», ha detto Donati. Il battaglione antisommossa della polizia militare ha intanto rafforzato la sorveglianza nel Morro dos Prazeres.

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