Di Maio, sulla sua bacheca Fb gli insulti dei fan ai giornalisti “venduti”

19 Dic 2016 16:39 - di Lisa Turri

Luigi Di Maio riprende in grande stile la tradizione grillina di inveire contro i giornalisti. Che è successo? Che i giornali hanno messo in relazione il suo nome con quello di Raffaele Marra, stretto collaboratore di Virginia Raggi arrestato pochi giorni fa.

Di Maio e il caso Marra

Perché questo accostamento? Perché nel M5S, che come tutti ormai sanno è diviso oggi come lo era nel momento in cui Raggi sceglieva i suoi collaboratori, c’è chi accusa proprio Di Maio di avere avuto un atteggiamento troppo morbido sulla scelta della sindaca di nominare Marra. In particolare gli viene attribuita da Repubblica una frase che suona come un lasciapassare sul coinvoglimento di Marra nella giunta Raggi: “Ci ho parlato, è uno pulito”.

Di Maio annuncia querele 

Invece oggi Di Maio sostiene di avere chiesto a Marra di allontanarsi dal gabinetto del sindaco. La scorsa estate, però, diceva cose diverse: e cioè che Virginia Raggi aveva il diritto di scegliersi i collaboratori. Di Maio, già inciampato sulla vicenda delle mail relative al caso Muraro che lui non avrebbe capito bene per sua stessa ammissione, non ci sta all’ennesima figuraccia. E così annuncia su Fb che ora querelerà i giornalisti che hanno scritto “articoli vergognosi”. 

Sulla bacheca Fb sfoghi contro i giornalisti

“A me dispiace doverlo fare – scrive Di Maio su Facebook – Non so se rispondono a logiche vergognose dei loro editori. Ma altrettanto vergognose sono le frasi inventate e i retroscena inesistenti. Sia chiaro che non ho mai garantito per Marra dicendo che fosse “pulito”, è un’invenzione vera e propria. Il ricavato della querela sarà donato al fondo per le piccole e medie imprese italiane. Non voglio intascare un euro, ma tutelare la verità”.

I commenti dei sostenitori M5S

I toni dei commenti non lasciano dubbi sul pensiero dei Cinquestelle nei confronti degli operatori dell’informazione, che diventano il capro espiatorio su cui riversare le colpe dell’inadeguatezza che il Movimento sta dimostrando nelle vicende della Capitale.

“Sono solo schiavi e servi dei poteri forti… – scrive un fan di Di Maio – il fango che vi stanno tirando addosso in questo momento non è nulla confronto quello che cercheranno ancora di fare.. tenete duro.. una grossa parte degli italiani è con voi e vi terrà sempre grande sostegno.. stima.. fiducia.. le chiacchere, gli insulti, le fandonie lasciamole ai disonesti, corrotti e schiavi del malaffare.. certo è che se ci fosse una vera giustizia in Italia questi soggetti sarebbero radiati dal loro incarico e forse neanche la lista della spesa di Natale gli farebbero scrivere ! ..sei un nostro grande guerriero e ti stimiamo ! Forza e coraggio Luigi.. non mollate ! W il Movimento !!”

Un altro commenta così: “Oh finalmente! Bisogna capire che i giornalisti (quasi tutti) sono il vero cancro della società culturale, sono il veicolo della deformazione culturale. Chi è disonesto intellettualmente DEVE pagare. Devono assumersi la loro responsabilità…devono scendere dal piedistallo dell’invulnerabilità!”
 
E c’è chi consiglia una legge contro i giornalisti: “Ricordati nel 2018 di creare una legge contro la stampa di regime. In caso di falsa notizia politica un anno di chiusura per il giornale o quel che sia”.
 
E si chiude (si fa per dire, perché i commenti contro i giornalisti sono centinaia e tutti dello stesso tenore) con questo “Vai Luigi, questi “giornalai” pur di vendere il giornaletto, (io quando mi capita ci pulisco i vetri, l unica cosa per cui sono utili), direbbero che la loro madre è una “donnina allegra”! Schifosi immondi, VERGOGNATVI! Lecca lecca dei poteri, “cosiddetti forti”! Compresa le varie TV anche di stato, che paghiamo con i nostri soldi per essere di parte!!”. 

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