Dallo “street food” al web, è la piadina romagnola la più amata dagli italiani

14 Dic 2016 15:00 - di Ginevra Sorrentino

È la piadina romagnola la star del web: in era di sushi e di trionfi multietnici, uno dei prodotti tipici tradizionali – capaci di sopravvivere a tutte le mode gastronomiche e di declinarsi anche alla moderna epopea dello street food – la mitica mistura di farina di grano, acqua e olio, forte di cotanta storia culturale alle spalle, oggi vanta al suo attivo anche suggestivi primati digitali che la vedono totalizzare oltre un milione di visualizzazioni sul web – seguita a distanza dall’arancino con 480mila contatti – e svettare sul podio delle eccellenze del made in Italy.

La piadina romagnola: un milione di visualizzazioni su Fb

Del resto, tra classifiche e clonazioni, primati e conferme, non è proprio la prima volta che la Piadina romagnola risulta tra i più gettonati prodotti della nostra tradizione alimentare, ma oggi aggiunge al suo palmares anche il fatto di essere il primo posto del podio dei cibi di strada, vincitore di un agone su Facebook con ben 1.100.000 visualizzazioni, oltre che primo prodotto agroalimentare ricercato nel principale motore di ricerca di Google due anni fa. A dirlo è un nuovo studio proposto dal Ministero delle Politiche Agricole incentrato sul valore aggiunto delle Dop e Igp nei prodotti agroalimentari. Il contesto sono stati gli Stati Generali della Piadina Romagnola ospitati al Palacongressi di Riccione, voluti dal Consorzio di Promozione Tutela della Piadina Romagnola. Secondo il report, che registra le ultime tendenze socio-alimentari, si sta verificando uno spostamento dei consumi dai prodotti «generici» a quelli con una forte caratterizzazione territoriale e identitaria, a conferma di un richiamo alla specificità territoriale e all’esaltazione della tipicità dei nostri prodotti tradizionali, da sempre fiore all’occhiello del nostro brand anche fuori da Internet.

Alimentare, un report conferma il ritorno alla tipicità territoriale 

E a corredo della rilevazione sociologica arrivano anche i numeri che confermano, con l’attendibilità della matematica percentuale, il trend in oggetto. E allora, un dato soprattutto va in questa direzione: nei primi 9 mesi di quest’anno l’incremento dei consumi dei prodotti Dop-Igp è stato del +7,2%, quello dei «generici» del +1,2%. Una crescita che si fa ancora più marcata nei prodotti cosiddetti street food (e la piadina è notoriamente tra questi) che registrano un +15%. E non è ancora tutto: l’indagine sottolinea tra riscontri e confronti il valore aggiunto delle Dop e Igp nei prodotti agroalimentari di cui l’Emilia-Romagna è leader in Europa:un patrimonio di inestinguibile valore.

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