Arso vivo nella baraccopoli di Foggia: è il secondo caso in 7 giorni (video)

9 Dic 2016 10:19 - di Carlo Marini

Un ragazzo di 20 anni è morto carbonizzato in un violento incendio che si è sviluppato nella notte, forse a causa di una stufetta mal funzionante, all’interno del cosiddetto Ghetto dei Bulgari, la baraccopoli che si trova in località Pescia, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri da Foggia.

Il precedente nella baraccopoli di San Severo

È questo il secondo incendio in pochi giorni che avviene nei ghetti che nel foggiano ospitano i migranti. Il precedente è avvenuto pochi giorni fa nel Gran Ghetto nelle campagne tra San Severo e Rignano: le fiamme in quella occasione hanno distrutto un centinaio di baracche del villaggio che ospita diversi braccianti africani. Un uomo rimase un contuso e un altro intossicato. Anche in quel caso a causare il rogo è stato il malfunzionamento di una stufa.

Ignote le cause dell’incendio nella baraccopoli

L’allarme è scattato nella notte tra giovedì e venerdì, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con autobotti. I pompieri hanno dovuto lavorare diverse ore per spegnere l’incendio che ha distrutto circa l’80% delle baracche. Sul posto anche i carabinieri del Comando provinciale di Foggia. Al momento non è possibile capire con certezza quali siano state le cause dell’incendio. Le fiamme si sono propagate con molta facilità a quasi tutte le capanne del ghetto realizzate con cartone, legno e altro materiale di fortuna.

“Striscia la notizia” ha già denunciato il caso delle baraccopoli foggiane

“Striscia la notizia” ha già documentato il degrado in cui vivono migliaia di persone nelle campagne di Foggia. Sono braccianti stranieri che vengono in Italia per raccogliere i pomodori. L’ultimo caso raccontato da Striscia riguarda un gruppo di lavoratori bulgari che vivono con le loro famiglie in queste baraccopoli. Case improvvisate, senza acqua, gas e elettricità, in condizioni igieniche insostenibili, tra fango e rifiuti di ogni genere, tra cui anche lastre di amianto. Situazioni che le giunte regionali rosse  (prima Vendola e ora Emiliano) non hanno mai affrontato.

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