Almaviva, Alemanno: «Non c’è strategia politica a livello nazionale e locale»

30 Dic 2016 10:27 - di Redazione

«La chiusura della sede romana di Almaviva è un altro colpo durissimo all’occupazione nella nostra città». Gianni Alemanno è durissimo: «1.666 lettere di licenziamento sono un fatto gravissimo che dimostra la totale mancanza di strategia nelle politiche del lavoro a livello nazionale e locale».

Alemanno sui call center

«I call center devono essere difesi imponendo in tutte le gare pubbliche l’obbligo di avere tutti i centri operativi all’interno del territorio nazionale e nelle aree in cui si effettua il servizio», incalza Alemanno. «Avevamo chiesto che il Comune di Roma imponesse questo obbligo per i propri call center, mentre una legge nazionale dovrebbe impedire che questi servizi vengano fatti da sedi remore dove gli operatori spesso non conoscono neppure la lingua italiana. Non dobbiamo piegarci alle logiche della concorrenza globale che permetti di delocalizzare tutti i servizi nelle aree deve il lavoro costa di meno. Solo così potremo recuperare i posti di lavoro oggi persi da Almaviva per una logica di sfruttamento del lavoro e di tradimento dell’interesse nazionale», conclude.

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