Brexit, l’ambasciatore a Roma: «Gran Bretagna e Ue si rafforzeranno»

6 Dic 2016 14:57 - di Redazione

La Brexit deve essere una “situazione win-win” dalla quale Gran Bretagna e Unione europea dovranno uscire più forti. Lo ha detto l‘ambasciatore britannico a Roma, Jill Morris, nel forum che si è tenuto nella redazione dell’Ansa. Al centro del colloquio il voto sulla Brexit che ha destato attenzione e polemiche.

Brexit, l’ambasciatore inglese all’Ansa

«Il Regno Unito vuole proteggere e promuovere tutti i suoi interessi, ma non solo quelli. Dopo la Brexit, l’Unione europea deve essere più forte e la Gran Bretagna deve essere più forte nella sua nuova relazione con l’Europa», ha spiegato l’ambasciatore. All’interno dell’Ue la Gran Bretagna aveva una relazione specifica, è pertanto logico che anche dopo la Brexit il Regno Unito trovi un modello britannico che possa funzionare bene per noi e per i nostri partner, ha chiarito Jill Morris nel corso del forum. «La nostra economia – ha aggiunti – non è paragonabile a quella norvegese ad esempio». Sono due i settori su cui la Gran Bretagna vuole giocare una ruolo strategico anche dopo l’uscita dall’Unione europea: la sicurezza e le relazioni esterne.

«Deve esserci una situazione win-win»

«È  intenzione del governo britannico proteggere i diritti acquisiti dei cittadini europei che lavorano e studiano nel Regno Unito», ha spiegato l’ambasciatore britannico ricordando che si tratta di un punto che per il premier Theresa May va affrontato all’inizio dei negoziati tra Londra e Bruxelles. 

No alla immigrazione senza controllo

Per il Regno Unito «l’immigrazione storicamente è stata un fenomeno positivo, ha rafforzato la nostra società ed è necessaria per lo sviluppo ma il problema è la mancanza di controllo». L’ambasciatore del Regno Unito a Roma ha ricordato come nel referendum sulla Brexit il tema dell’immigrazione abbia giocato un ruolo determinante. «Le persone avevano la sensazione che ci fosse una mancanza di controllo e hanno chiesto alla nazione di”riprendere il controllo dei confini». Dall’altro lato, ha detto Morris, sulla decisione dei cittadini britannici di uscire dall’Ue ha pesato «la sensazione che i vantaggi della globalizzazione non siano stati condivisi da tutti».

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