Terremoto, si muovono Corte dei Conti e Procura di Spoleto: disastro colposo

2 Nov 2016 18:35 - di Paolo Lami

Dopo i crolli delle case, degli edifici pubblici e delle chiese che hanno interessato una vasta area della Valnerina umbra, senza provocare vittime, si muove anche la magistratura.
Una sorta di indagine conoscitiva avviata da qualche tempo dalla Procura della Repubblica di Spoleto competente sul territorio. E sta monitorando con attenzione quanto successo anche la Procura regionale della Corte dei conti che al momento non ha comunque avviato istruttorie.
Disastro colposo a carico di ignoti è invece il reato ipotizzato nel fascicolo aperto dai magistrati di Spoleto. Agli atti non ci sono quindi indagati e non sono state finora evidenziate responsabilità.
L’indagine rappresenterebbe una sorta di atto dovuto e l’avvio risalirebbe ad alcuni giorni fa, subito dopo i primi crolli.
Massimo il riserbo mantenuto dagli inquirenti che in questo momento stanno operando un censimento dei fabbricati crollati per le scosse.
L’obiettivo della Procura di Spoleto è quello di accertare se si configurino responsabilità per i danni che ci sono stati.
L’attenzione si concentrerebbe sui finanziamenti utilizzati per gli interventi nei precedenti terremoti che hanno colpito la Valnerina umbra. Esaminando con attenzione i lavori di ristrutturazione e gli interventi fatti sugli stabili pubblici e privati.
Atti d’indagine condotti dai magistrati con attenzione, per evitare qualsiasi intralcio ai soccorsi e alle operazioni di assistenza alla popolazione in corso in questo momento.
Anche la Procura regionale della Corte dei conti sta monitorando la situazione. Senza comunque avere per il momento alcun procedimento.
«Questa è la fase dell’emergenza – ha sottolineato il procuratore Antonio Giuseppone – ma siamo attenti a qualsiasi segnalazione».
L’intervento della magistratura contabile è reso più complesso essendo di cinque anni i tempi di prescrizione in questo ambito. «Valuteremo comunque – ha spiegato ancora il procuratore – se nuovi fondi pubblici dovessero essere impiegati per strutture alle quali ne sono già stati destinati in passato».
La Procura della Corte dei conti sta tuttavia già pensando alla fase della ricostruzione. «Anche in questo caso – ha spiegato Giuseppone – ci sarà massima attenzione sui fondi pubblici. Mi auguro che non dovremo mai intervenire perché vuol dire che, come siamo certi, ne sarà fatto un uso regolare».

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