Salvini a Berlusconi: se pensa a nuovi inciuci, le nostre strade si separano

30 Nov 2016 12:51 - di Redazione

«Se Silvio Berlusconi desse vita ad altri inciuci le nostre strade si allontanerebbero, io voterei subito». Parola di Matteo Salvini che nel corso del forum dell’Ansa passa in rassegna i temi caldi dell’agenda politica soffermandosi anche sulle questioni interne al centrodestra.

Salvini: niente diktat da Berlusconi

Primarie avanti tutta e nessun aiutino dall’alto per una nuova leadership anti-renziana. Quanto alle alleanze Salvini non pensa a una lista unica con Giorgia Meloni ma a una federazione di partiti. «Annullare identità diverse per prendere un voto in più non funziona», dice il leader leghista a proposito di Fratelli d’Italia con cui condivide molti punti programmatici (dal referendum alla politica estera passando per l’immigrazione) ma che ha un percorso e un’identità molto definiti. «Siamo il terzo partito nazionale pur chiamandoci Lega Nord, c’è tanta gente che ci aspetta. Il 17 dicembre abbiamo un appuntamento a Palermo, quella che io vedo è una sfida nazionale», dice ancora al forum dell’Ansa polemizzando con Umberto Bossi: «Mi dice che devi stare solo a Milano ma si sbaglia. Siamo di fatto il terzo partito nazionale». La parola centrodestra – prosegue Salvini – «mi fa venire l’orticaria credo invece a una distinzione tra globalisti e sovranisti».

L’euro è una moneta superata

«L’euro è una moneta superata, ce lo hanno criticato anche setti premi Nobel», dice confermando l’appuntamento del congresso nazionale. «Non ho la minima preoccupazione del congresso, lo faremo, escludo il 31 dicembre, lasciamo riposare le persone anche all’Epifania, se non ci saranno elezioni subito entro l’inverno si farà, non è una priorità per elettori ma io ci tengo al rispetto delle regole, in passato – sottolinea Salvini –  non si facevano e a me piace confrontarmi, non parlerò mai male di Bossi ma la si può pensare in modo diverso

Renzi sembra Fidel Castro

«Renzi compare, riappare in ogni meandro e loculo, sembra di essere a Cuba con Fidel, io da tempo chiedo un confronto pubblico ma lui scappa», attacca il leader del Carroccio. Sui rapporti non idilliaci con il Colle dice: «Non mi fido ciecamente di nessuno, non firmo assegni in bianco in questi anni c’è stata una regia occulta che dava retta a Bruxelles, ogni riferimento a Napolitano è voluto, vediamo dal 5 marzo in poi».

Banche come avvoltoi

«Sciacalli, avvoltoi!», parole dure quelle di Salvini all’indirizzo di banche, agenzie di rating e media, soprattutto americani, che hanno preso le difese della riforma Renzi invitando gli italiani a votare sì. «Se Goldman Sachs, J.P Morgan, Financial Times ci dicono di votare sì, è evidente che gli italiani sapranno cosa fare e voteranno no. L’Italia non è un paese in vendita».

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