La priorità della Raggi: bloccare le slot-machine. Ma solo in centro

8 Nov 2016 12:08 - di Monica Pucci

Traffico, buche, manutenzione delle scuole, alberi che crollano strade che si allagano. Ma per la giunta Raggi la priorità è combattere il gioco d’azzardo nel centro storico della Capitale, come annuncia la sindaca di Roma Virginia Raggi su blog di Grillo. «Il centro storico sarà off limits alle slot machine. Basta all’effetto Las Vegas. Abbiamo depositato la scorsa settimana una delibera di iniziativa consiliare sul regolamento delle sale slot a Roma. Un’importante iniziativa targata M5S con l’obiettivo di tutelare la salute dei nostri cittadini con conseguenti effetti sulla sicurezza della città, la viabilità, l’inquinamento acustico, il decoro urbano e la quiete pubblica», spiega la sindaca.

La Raggi punta l’indice contro le slot machine

Si tratta di un regolamento che vuole metter ordine introducendo limiti di distanza di 500 metri dai luoghi “sensibili” come ad esempio scuole, centri sportivi, chiese, caserme e sportelli bancomat. Limiti che puntano a garantire migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute e dell’ordine pubblico e a prevenire il rischio di utilizzo da parte di minorenni”, spiega la sindaca. Le slot machine saranno dunque vietate “nei perimetri del centro e nelle aree pedonali o comunque nelle zone interdette alla circolazione dei veicoli”. Si regolamentano anche gli orari di esercizio: sarà possibile l’utilizzo degli apparecchi automatici di intrattenimento con vincite in denaro, le cosiddette new slot e Videolottery, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 mentre nei giorni festivi non sarà consentito. Altro aspetto importante sono le sanzioni che, aggiungendosi a quelle esistenti, prevedono in caso di violazioni reiterate sospensioni o in casi gravi revoche dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale”.  Il regolamento previsto dalla delibera “vuole metter ordine a Roma dove i numeri sulle slot machine sono da capogiro: 294 sale e più di 50 slot machine, pari ad oltre il 12% di tutte quelle distribuite nel nostro Paese”.

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