Hollande e la Merkel sotto choc. E dai loro staff arrivano le prime gaffe

9 Nov 2016 10:33 - di Ginevra Sorrentino

Se lo staff di Hillary deve rifare gli scatoloni e disfare i bagagli ottimisticamente preparati per varcare la soglia della Casa Bianca, gli staff istituzionali di Germania e Francia devono stralciare dalla memoria degli account social e ristampare su carta tutti i messaggi di congratulazioni troppo frettolosamente preparati nella convizione di un’affermazione netta della Clinton; Non solo, chi ha postato o cinguettato allarmati commenti a caldo post-elettoriali, si è visto costretto ad una tempestiva retromarcia digitale, si cui è rimasta però oltraggiosa traccia…

Hollande e la Merkel sotto choc

Così, i media d’oltralpe per esempio, cominciano a diffondere le prime ragguardevoli gaffe firmate nelle autorevoli – e delusissime – stanze dell’Eliseo, colto decisamente alla sprovvvista dall’esito del voto americano: staff politici e addetti alla comunciazione francesi, infatti, avevano preparato congratulazioni intestate alla sola Hillary Clinton. Una defaillance diplomatica prima, e organizzativa poi, che ha evidenziato, una volta di più, una visione prospettica faziosa quanto discriminatoria, sottolineata tra i primi soprattutto dalla radio francese Rtl che, nel comunicare come «alla vigilia delle elezioni Usa l’Eliseo» avesse «preparato un’unica lettera di congratulazioni a Hillary Clinton», rileva laconicamente come, il palazzo presidenziale di Parigi, non avesse «evidentemente neanche previsto l’ipotesi di una vittoria di Donald Trump». Neppure sulla carta: quella intestata ai messaggi delle congratulazioni di rito. Non solo: come se tutto ciò non fosse ancora abbastanza, alle figuracce del cerimoniale framncese si è aggiunto anche il, disdicevole intervento a gamba tesa di Gérard Araud, l’ambasciatore di Francia negli Stati Uniti, che in un allarmistico tweet pubblicato questa mattina, e poi provvidenzialmente cancellato qualche minuto dopo, ha scritto: «È la fine di un’epoca, quella del neoliberalismo. Bisogna capire cosa verrà dopo». Aggiungendo qualche riga dopo la catastrifistica constazione secondo cui, «Dopo la Brexit e questa elezione, ormai tutto è possibile…Un mondo crolla davanti ai nostri occhi. Una vertigine». Quel che è più sorprendente, allora, è che al Quai d’Orsay assicurano che nessuno ha chiesto all’ambasciatore di cancellare i tweet…

La vittoria Usa che destabilizza Parigi e Berlino

E da Parigi a Berlino il coro delle cassandre deluse sembra essee davvero unanime. E le gaffe ad esso associate delle stessa portata.Tanto è vero che, in base a quanto riportato tra gli altri dall’agenzia Dpa, la ministra della Difesa tedesca, Ursula von der Leyen, parlando in tv avrebbe definito la vittoria di Donald Trump «un forte shock». E anticipando un assaggio di quelle che sarebbero a sua detta le immediate risonanze del cambio della guardia presidenziale a Washington, avrebbe addirittura fornito un assaggio del dibattito che si prevede in seno all’Alleanza atlantica, tuonando: «Anche noi europei sappiamo ovviamente, come partner della Nato, che Donald Trump da presidente chiederà conto di cosa che facciamo noi per l’alleanza. Ma anche noi – ha quindi chiosato – chiederemo “come vi ponete voi nei confronti dell’alleanza?”». A dimostrazione che la confusione che regna al momento intorno alla Merkel è davvero tanta…

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