La Francia si ferma per ricordare le stragi di Parigi e del Bataclan

13 Nov 2016 13:02 - di Guido Liberati

È cominciata alle 9 allo Stade de France, dove 3 kamikaze si fecero esplodere dando il via alle stragi jihadiste di Parigi di un anno fa, la commemorazione solenne delle vittime del 13 novembre. Davanti alla porta D, dove morì Manuel Dias, autista di un pullman che aveva accompagnato un gruppo di tifosi alla partita amichevole Francia-Germania, il presidente Francois Hollande, al fianco del primo ministro Manuel Valls, ha scoperto una lapide. Il figlio della vittima, Michael, ha letto un testo in memoria del padre, che aveva 63 anni, ricordando il suo arrivo dal Portogallo, a 18 anni: «Mio padre era la prova vivente che l’integrazione è possibile e necessaria». Subito dopo, le note di una canzone scelta dalla famiglia Dias. Le celebrazioni continuano per tutta la giornata, lapidi saranno scoperte davanti al Bataclan e ai bistrot dove furono uccise in tutto 130 persone.

Allontanati i musicisti che suonavano al Bataclan di Parigi il 13 novembre?

Sabato sera, con un minuto di silenzio ha riaperto i battenti il Bataclan, il club nel cuore di Parigi teatro dell’orribile attentato di un anno fa costato la vita a 130 persone, molte delle quali giovanissime. Ad inaugurare la nuova stagione è stato il concerto di Sting. «Stasera abbiamo due compiti – le sue parole dal palco -: onorare i morti e ricominciare la vita. Non li dimenticheremo». In queste ore si registra una durissima polemica degli Eagles of Death Metal, il gruppo californiano che era sul palco del Bataclan la sera della strage del 13 novembre, e Jules Frutos, condirettore del teatro che ieri sera avrebbe dato ordine di non far entrare i musicisti al concerto di Sting. Questa mattina, alla cerimonia solenne con Francois Hollande, il cantante Jesse Hugues e gli altri del gruppo erano presenti, mescolati tra la folla. La notizia che il gruppo sarebbe stato bloccato all’entrata del Bataclan ieri sera, a causa delle critiche rivolte dal cantante dopo l’attentato ai sistemi di sicurezza e a presunte complicità all’interno del Bataclan, è stata smentita questa mattina dal manager dei musicisti, Marc Pollack, che ha dato del “vigliacco” a Frutos.

 

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