«Dove sono le scarpe da giaguara, ministro?». E la Boschi s’infuria

4 Nov 2016 14:31 - di Monica Pucci

«Ministro, ma ce le ha ancora le scarpe leopardate o è cambiato qualcosa da quando la chiamavano la giaguara?». Maria Elena Boschi non ha gradito la domanda di Corrado Formigli, nel corso di “Piazza Pulita”, rispondendo piccata che chi fa politica non deve occuparsi di queste cose, mentre sul maxischermo va in onda la fotografia dei suoi tacchi molto prvovcanti (video). «Non le metto più perché le mode cambiano, replica il ministro. Formigli.: «Ma lei è cambiata?». Boschi: «No, non è cambiato lo spirito della Leopolda, non è cambiato neanche lo spirito con cui sono andata alla Leopolda la prima volta da volontaria, come tanti ragazzi e tante ragazze faranno a partire da domani sera e anche tante persone più grandi e tanti anziani che, poi, sono il bello della Leopolda. A me piacerebbe, visto che ora ho anche questa responsabilità delle Pari opportunità, un mondo normale in cui, se una donna decide di impegnarsi in politica, le scarpe siano l’ultimo dei problemi». Ma allora perché se la prende tanto?

La Boschi e le domande sul padre

Ma anche altre domande hanno irritato la Boschi. Come quelle su Banca Etruria: «Non riguarda me, se ci sono delle responsabilità lo decideranno non i talk show o i giornalisti ma i giudici, anche se talvolta i giudici si sbagliano. Il governo – ha aggiunto – non fa sconti a nessuno nemmeno a mio padre». Alla domanda se ritenga di essere stata trattata male su questa vicenda dal mondo dell’informazione, la ministra per le Riforme ha risposto: «Penso che il tempo sia galantuomo e speso che qualcuno che ha sbagliato anche nel mondo dell’informazione possa ricredersi». E sulle gaffe? Anche qui Maria Elena si assolve: «Non ho mai detto che con la riforma si fronteggia il terrorismo, D’Alema e altri hanno montato questo Truman Show. Ho detto che se passa la riforma i governi saranno più stabili, che ai G7 potrà andare lo stesso premier, lo stesso ministro degli Esteri e allora anche sulla politica estera il nostro paese potrebbe essere più autorevole, più credibile. Sono bionda sì, ma mi spiace per D’Alema, non fino a questo punto…».

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