«Ricordati che Firenze è antifascista». L’altolà di Nardella a Marion Le Pen

25 Nov 2016 15:30 - di Romana Fabiani

Firenze fa gli esami del sangue ai suoi ospiti. E il primo cittadino, Dario Nardella, dà il “buon esempio” in occasione della visita fiorentina di Marion Maréchal Le Pen, alla quale “ricorda” con toni ruvidi  che la città di Dante è medaglia d’oro per la Resistenza. Insomma il suo arrivo non è gradito al successore di Renzi a Palazzo della Signoria

L’altolà di Nardella a Marion Le Pen

«Noi diamo sempre il benvenuto a tutti, ci mancherebbe. Ma visto che Marion Le Pen viene da un partito, il Fronte nazionale francese, che affonda le radici nel più autoritario nazionalsocialismo di stampo europeo, che richiama ahimè ai modelli che hanno portato all’esplosione della seconda guerra Guerra mondiale, io spero che qualcuno abbia la forza e il coraggio di ricordare, a questi signori che vengono a Firenze, che la nostra città è medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza e la guerra di liberazione contro il nazifascismo». Non proprio un saluto da padrone di casa.

Le colpe dei padri e dei nonni

L’altolà  del sindaco Nardella alla giovane vicepresidente del Front national viene dato dai microfoni di Controradio, nel giorno in cui la bella Marion, la più giovane parlamentare della storia repubblicana francese, è in visita a Firenze. «I valori che hanno dato vita all’Europa sono quelli che ci hanno fatto chiudere i campi di concentramento contro gay, ebrei, rom – aggiunge Nardella –  se qualcuno vuole riaprire campi di concentramento, perché non saprei come definire altrimenti quello di cui si parla quando si parla di muri e fili spinati, si assuma la responsabilità del giudizio della storia». Una minaccia neanche tanto velata, che gronda ideologismo e ignora la biografia di Marion Le Pen che è nata qualche decennio dopo la seconda guerra mondiale, nel dicembre 1989, un mese dopo la caduta del muro di Berlino.

La Lega: un monito pericoloso

Il monito del sindaco di Firenze non è passato inosservato con la sua grondante retorica resistenziale. Per la Lega «i richiami ai valori della Resistenza del sindaco Nardella sono totalmente inadeguati, se riferiti all’arrivo di un deputato come Marion Le Pen, democraticamente eletto e soprattutto anagraficamente non accostabile con i regimi combattuti dai partigiani». Un appello del genere – aggiunge il responsabile fiorentino del Carroccio –  rischia di essere raccolto da frange di violenti, di provocatori e di mettere in serio imbarazzo l’immagine di Firenze agli occhi del mondo,  nel caso vi fossero comportamenti antidemocratici e lesivi della dignità di un parlamentare straniero».Il sindaco si ricordi anche che tra i valori della Resistenza – conclude l’esponente leghista –  vi è proprio il diritto di chiunque di poter manifestare liberamente la propria opinione, senza essere minacciato nella sicurezza e nella libertà di movimento».

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